Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova, intervistato da Libero, ha affermato: “La curva è in discesa perché tanti si sono vaccinati di recente e perciò questo è il miglior momento per riaprire tutto e non capisco la prudenza del governo, a meno che non vogliamo davvero che si organizzino ristoranti, scuole e palestre no vax. Il fattore stagionale è importante ma quello vaccinale lo è molto di più. Tra cinque mesi l’effetto del vaccino sarà scemato e potremmo avere più contagiati. Le restrizioni non hanno senso ora che il virus sta diventando endemico”.
Per Crisanti “tenere il certificato verde oggi è una decisione squisitamente politica e non sanitaria, giustificata dalla determinazione del governo di tenere fino in fondo la linea, dallo shock iniziale delle bare di Bergamo e dal non voler dare la sensazione che tutto sia finito, ma non dalla curva della pandemia. Con i vaccini e la diffusione del virus controllata abbiamo di fatto raggiunto un’immunità di gregge. Però non si sa quanto durerà”.
“Anche il morbillo è endemico, ma solo in un caso su mille rischia di essere letale. Così il Covid, quando diventerà endemico non smetterà di uccidere, ma colpirà solo i fragili. Per questo nella nuova fase si potrebbe vaccinare solo loro. Va trovato il farmaco anti-Covid, che al momento ancora non c’è, ma al momento sarebbe sbagliato rinunciare alla quarta dose: a fragili e anziani conviene sempre immunizzarsi”, ha concluso.
Capitolo vaccini: “non sono pericolosi. Gli eventi gravi e gravissimi sono più che rari, siamo alle stesse percentuali dei vaccini anti-polio. Il problema è nato perché questi vaccini, molto più degli altri, causano febbri, dolori e mal di testa, e questo ha spaventato e allontanato”.
E su trombi e miocarditi: “Non in misura scientificamente significativa i primi, mentre le seconde hanno effetti reversibili. La cosa migliore sarebbe stata prevedere un protocollo post-iniezione per evitare febbri e malesseri vari, ma forse avrebbe allarmato ancora di più”.
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