Il primo trattamento domiciliare per il Covid-19 è stato somministrato nel Regno Unito ad alcuni pazienti britannici come parte di un importante studio nazionale. Il Molnupiravir, infatti, sarà testato su 10mila persone a rischio di malattie gravi nell’ambito di una ricerca condotta dall’Università di Oxford.
Come riportato dalla BBC, il mese scorso, il Regno Unito è diventato il primo Paese al mondo ad approvarne l’uso, una mossa descritta come un “punto di svolta” dal segretario di Stato alla salute Sajid Javid. Alcuni scienziati, però, hanno messo in dubbio l’efficacia del farmco dopo che i risultati dei primi studi clinici sono stati declassati.
Il Molnupiravir, inizialmente sviluppato per curare l’influenza, agisce inserendo errori nel codice genetico del coronavirus ogni volta che si copia, limitando così la sua capacità di moltiplicarsi nell’organismo.
Il Regno Unito ha accettato di acquistare 480mila cicli del farmaco progettato per ridurre il rischio che i pazienti più vulnerabili necessitino di cure ospedaliere dopo aver contratto il coronavirus. Si tratta del primo farmaco antivirale anti Covid-19 che può essere assunto a casa sotto forma di compresse, anziché iniettato o somministrato per via endovenosa.
Chi è stata la prima donna a ricevere la pillola anti Covid-19
Sonia Bryan, nella foto, un’infermiera di 65 anni di Redditch nel Worcestershire, è diventata una delle prime persone al mondo a ricevere la pillola al di fuori di una sperimentazione clinica condotta da un’azienda farmaceutica.
“Sono nella fascia di età più avanzata, quindi sono un po’ più a rischio”, ha detto. “Se funziona, possono portare questo farmaco nella comunità, aiutare le persone a tornare alla normalità più rapidamente e prevenire i ricoveri ospedalieri in modo che il Covid non sfugga di mano”.
Sonia, che si è occupata lei stessa dei pazienti con il Covid nella prima ondata della pandemia, non ha idea di come abbia preso il coronavirus ma ha cominciato a sentirsi male la scorsa settimana ed è risultata positiva il 9 dicembre.
Il giorno seguente le sono state inviate le pillole tramite corriere nell’ambito di uno studio nazionale chiamato Panoramic condotto dall’Università di Oxford e finanziato dal National Institute for Health Research.
Lo studio mira a reclutare rapidamente 10.600 persone in tutto il Regno Unito per verificare se la pillola riduca la necessità per gli over 50 e quelli con problemi di salute di base di essere ricoverati in ospedale.
Il ricercatore capo dello studio, il professor Chris Butler, ha dichiarato: “Ci sono buone ragioni per credere che questo farmaco possa essere un punto di svolta, ma al momento non è stato testato nel contesto del Regno Unito”. Ora si attendono i risultati.
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