• C’è preoccupazione per la variante sudafricana del coronavirus.
  • Scienziati britannici temono che la variante possa resistere ai vaccini attuali.
  • Per la produzione di un vaccino adeguato ci potrebbero volere anche sei settimane.

Gli scienziati non sarebbero completamente certi che i vaccini anti Covid-19 possano funzionare su una nuova variante individuata in Sud Africa. Lo scrive ABC.CBN.News.

Robert Peston, redattore politico di ITV ha affermato: «Secondo uno dei consulenti scientifici del governo, la ragione dell’incredibile preoccupazione di Matt Hancock (segretario alla Sanità britannica, n.d.r.) per la variante del Covid-19 sudafricana è che non sono sicuri che i vaccini saranno efficaci contro di essa come lo sono per la variante del Regno Unito».

Infatti, sia in Gran Bretagna che in Sud Africa sono state scoperte, negli ultimi mesi, nuove varianti nel coronavirus che hanno determinato un incremento del numero dei contagi.

Gli scienziati britannici hanno affermato che la nuova variante sudafricana è diversa dalle altre in circolazione nel Paese perché ha molteplici mutazioni nella proteina Spike che il virus utilizza per infettare le cellule umane.

La nuova variante, inoltre, avrebbe una carica virale maggiore e ciò significa una concentrazione maggiore di particelle virali nel corpo dei pazienti, contribuendo così a livelli più elevati di trasmissione.

John Bell, professore ordinario di medicina presso l’Università di Oxford che fa parte della task force del governo britannico sui vaccini, ha dichiarato che i vaccini attuali dovrebbero funzionare con la variante britannica ma che c’è «un grande punto interrogativo» che possano funzionare anche con la variante sudafricana.

L’esperto ha detto a Times Radio che se il vaccino non dovesse funzionare sulla variante sudafricana, si corre il rischio di allungare i tempi per lo sviluppo di un farmaco che sia adeguato alla mutazione: «Potrebbe volerci un mese o sei settimane per ottenere un nuovo vaccino», ha detto.

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