- In Scozia è stata scoperta una nuova variante del coronavirus.
- La variante potrebbe avere avuto origine in Nigeria.
- Questa variante ha già ‘colpito’ 13 Paesi.
Dopo le varianti britannica, sudafricana e brasiliana del coronavirus, ne è stata identificata un’altra. Ne dà notizia MaxiSciences.com.
Infatti, i ricercatori dell’Università di Edimburgo (Scozia) hanno pubblicato uno studio che riporta la scoperta di una nuova variante chiamata B1525. I primi casi risalgono a dicembre 2020. Da allora, 39 casi sono stati individuati nel Regno Unito e 35 in Danimarca. Ci sono già stati anche 29 casi in Nigeria, 10 negli Stati Uniti, 2 in Australia… 13 Paesi, in totale, sono stati colpiti, compresa la Francia con 5 contagi. Ma questi numeri sono molto probabilmente inferiori alla realtà.
Gli scienziati hanno spiegato che B1525 contiene già diverse mutazioni tra cui E484K. Si tratta di una mutazione nella proteina Spike, trovata anche sui coronavirus sudafricani e brasiliani. Questa permette al virus di penetrare meglio e, quindi, di infettare le cellule. Questa, inoltre, avrebbe anche un impatto sull’efficacia di alcuni vaccini.
Simon Clarke, professore all’Università di Reading, al Guardian ha detto: «Non sappiamo ancora fino a che punto si diffonderà questa nuova variante ma se lo farà possiamo presumere che l’immunità acquisita attraverso un vaccino o una precedente infezione sarà indebolita».
Sebbene il virus sia stato rilevato per la prima volta nel Regno Unito a metà dicembre, ciò non significa che sia lì che abbia avuto origine. I primi contagiati, infatti, erano legati alla Nigeria, dove è stato scoperto un caso a fine dicembre e dove 12 dei primi 51 campioni analizzati hanno evidenziato la presenza di questa nuova variante. Al momento, però, è difficile sapere da dove abbia avuto origine questa mutazione e quale Paese sia stato successivamente infettato.
Grazie all’identificazione di questa mutazione, gli scienziati possono adesso concentrarsi su di essa per cercare di neutralizzarla e sviluppare vaccini appropriati.
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