Chi ha ricevuto due dosi di vaccino anti Covid-19 ha un’idea di quali siano alcuni degli effetti collaterali che si possono verificare dopo la somministrazione: dolore al sito dell’iniezione, stanchezza, febbre, brividi e mal di testa. Tuttavia, stando a quanto riportato su News.Com.Au., l’effetto collaterale più comune dopo la terza dose pare che sia il gonfiore dei linfonodi.

Ricordiamo che i linfonodi o le ghiandole linfatiche contengono i globuli bianchi che possono aiutare a combattere le infezioni, attaccando e distruggendo i germi che vengono trasportati attraverso il fluido linfatico.

Ebbene, un recente studio della Therapeutic Goods Administration (TGA) ha rilevato che i linfonodi ingrossati sono l’evento avverso più comune riportato dopo una dose di richiamo. Delle 2,5 milioni di dosi di richiamo somministrate in Australia fino al 2 gennaio, il TGA ha ricevuto circa 600 segnalazioni di sospetti eventi avversi.

“I linfonodi ingrossati sono un effetto collaterale normale e noto dei vaccini e si verifica quando il sistema immunitario viene stimolato”, ha affermato il TGA, aggiungendo che è stato osservato durante gli studi clinici per i vaccini anti Covid-19.

Con Pfizer è stato riscontrato che si verifica più frequentemente dopo una terza dose, con circa il 5% delle persone che riferiscono di avere avuto i linfonodi ingrossati. Questo dato viene confrontato con meno dell’1% delle persone che hanno riportato questo effetto collaterale dopo la prima o la seconda dose negli studi clinici. Con Moderna, invece, questo effetto collaterale si è verificato fino al 10% delle persone.

Nel dettaglio, entro pochi giorni dalla vaccinazione, si può notare il gonfiore vicino al sito di iniezione, ad esempio sotto l’ascella dove si trovano i linfonodi. “Questo effetto normalmente si risolve senza trattamento dopo circa una settimana. Ma si consiglia di consultare un medico se il gonfiore persiste per più di alcune settimane per escludere altre cause”, ha affermato il TGA.

Quali sono le cause del gonfiore?

I vaccini anti Covid-19 contengono le proteine spike che cominciano a formarsi quando vengono iniettate nel corpo. Queste proteine vengono poi trasportate nei linfonodi, attivando alcuni dei globuli bianchi, cellule che ‘pompano’ gli anticorpi che neutralizzano il virus e, quindi, si moltiplicano, provocando l’infiammazione.