• In California (USA) scoperta una nuova variante del coronavirus.
  • Questa variante sarebbe alla base dell’incremento dei casi e delle vittime nell’area.
  • La scoperta è stata casuale: gli studiosi stavano cercando la variante britannica.

In California gli scienziati hanno scoperto un nuovo ceppo di coronavirus autoctono che pare propagarsi più velocemente di qualsiasi altra variante presente in quella parte degli USA.

Nel dettaglio, come riportato su Oregonlive.com, due gruppi di ricerca indipendenti hanno affermato di essersi imbattuti nel nuovo ceppo mentre cercavano i segni della variante britannica del Covid-19.

Invece, gli studiosi hanno trovato un nuovo ramo dell’albero genealogico del virus, il cui improvviso aumento e le mutazioni distintive lo hanno reso uno dei principali sospettati dell’ondata attuale californiana.

Mentre stavano studiando i dati sul sequenziamento genetico a fine dicembre e inizio gennaio, i due team di ricercatori hanno osservato le prove della diffusione prolifica del nuovo ceppo sui loro fogli di calcolo.

I ricercatori del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles, quindi, hanno scoperto che, sebbene il ceppo fosse stato appena rilevabile all’inizio di ottobre, ha rappresentato il 24% dei circa 4.500 campioni virali raccolti in tutta la California nelle ultime settimane del 2020.

Il dr. Charles Chiu, specialista in medicina di laboratorio presso l’Università della California, con sede a San Francisco, ha affermato: «C’era una variante autoctona sotto il nostro naso. Se non fossimo stati a caccia del ceppo britannico e di altri, non lo avremmo scoperto».

Il nuovo ceppo, che gli scienziati hanno chiamato B.1.426, contiene cinque mutazioni nel suo codice genetico. Una di esse, noto come L452R, altera la proteina Ppike del virus, lo strumento che utilizza per infiltrarsi nelle cellule umane e trasformarle in ‘fabbriche’ di virus.

Una volta scoperta la variante, il pensiero si è rivolto subito all’ondata di Covid-19 in California, dove c’è stato un aumento notevole di contagiati e decessi che hanno stressato gli ospedali al limite e ucciso 18mila californiani in meno di tre mesi.

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