• In Francia la variante britannica del coronavirus sostituirà quella originaria.
  • La variante britannica non è più pericolosa ma è più contagiosa.
  • La variante britannica non dovrebbe inficiare sull’efficacia del vaccino.

La variante britannica del coronavirus, riscontrata oggi nell’1,3-1,4% dei test positivi per il Covid-19, dovrebbe prelevare in due o tre mesi in Francia: «Si tratta di un passaggio inevitabile», ha spiegato il professor Bruno Lina, che coordina la mappatura della pandemia a livello nazionale.

«Tutte le misure che prenderemo non porteranno all’eliminazione del mutante britannico che sostituirà l’attuale virus», ha aggiunto il virologo. E ha aggiunto: «L’importante è che questo cambiamento avvenga senza alcun costo per la salute pubblica. Continuando con il distanziamento sociale, le mascherine, la quarantena e la vaccinazione, in primis dei più fragili, ridurremmo le sue dinamiche».

L’esperto ha anche detto: «Piuttosto che di variante, preferisco parlare di mutante britannico, anche se la parola può spaventare. In un certo senso è un clone».

Il professore ha osservato, comunque, che «non dobbiamo immaginare che, perché abbiamo trovato l’1,4% all’inizio di gennaio, troveremo il 30% alla fine di gennaio. Sarebbe molto preoccupante. Questo è molto improbabile. E se mai dovesse succedere, è perché a un certo punto non siamo riusciti a controllare la circolazione di questo virus».

«Questo virus è in Francia. Circola e aumenterà inesorabilmente rispetto agli altri virus – ha aggunto il dott. Bruno – Non è la presenza di questa variante a spiegare la ripresa dell’epidemia. È molto chiaro, quello che vediamo oggi non è dovuto all’1,4% dei virus rilevati. Il virus britannico non è né più pericoloso né più patogeno ma è più trasmissibile».

Ma la mutazione può mettere in dubbio l’efficacia del vaccino? Questo non sembra essere il caso della variante britannica perché «non è una variante antigenica ma una variante comportamentale».

Il problema, però, sta nelle varianti sudafricani e brasiliani, presenti anche in Giappone, perché ci sono segnali che l’immunità non proteggerebbe perfettamente: «Ciò potrebbe  significare che l’efficacia dei vaccini attuali potrebbe essere meno buona».

Tuttavia, l’esperto ha rassicurato: «I vaccini a RNA messaggero sono facili da evolvere rapidamente, in poche settimane. In questo caso basterebbe una vaccinazione complementare per la nuova variante, con un’unica dose per le persone che sono già state vaccinate».

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