Ieri sera l’arrivo delle truppe russe nel Donbass, oggi si attendono le reazioni dell’Occidente.

Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione Europea per la Politica estera, da Parigi, è stato chiaro: “Le truppe russe sono entrate nel Donbass. Noi consideriamo il Donbass parte dell’Ucraina. Quindi certamente con l’ingresso delle truppe russe nel Donbass, non darei che sia un’invasione totale ma le truppe russe sono sul suolo ucraino“.

Sempre Borrell ha preannunciato che oggi saranno adottate le prime sanzioni contro Mosca dopo il riconoscimento delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk: “Stamattina sarà redatto un testo sulle sanzioni. Sono sicuro che ci sarà una decisione unanime”. La decisione è prevista per il pomeriggio.

Il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov, dal canto suo, ha affermato su Twitter: “Rimaniamo fiduciosi e calmi. Siamo pronti e in grado di difendere noi stessi e la nostra sovranità”.

Tuttavia, nonostante quanto deciso da Putin ieri, il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov è ancora pronto a incontrarsi con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken. Lo ha reso noto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. “Anche nei momenti piu’ difficili… noi diciamo: siamo pronti alle trattative”, ha detto Zakharova. Un incontro tra Blinken e Lavrov è previsto per giovedì prossimo, a Ginevra.

Il governo di Kiev, comunque, ha chiesto “dure sanzioni” contro la Russia per inviare “un chiaro segnale” a Mosca. In un comunicato del ministero degli Esteri ucraino divulgato si sottolinea che “è arrivato il momento di agire per fermare l’aggressione russa e riportare la pace e la stabilità in Europa”. “Con questa azione, la Russia ha sfidato in modo flagrante le norme e i principi fondamentali del diritto internazionale, la carta dell’Onu e ha violato la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina nelle sue frontiere internazionalmente riconosciute”.

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