I mercenari stranieri condannati a morte nella Repubblica popolare di Donetsk (DPR) saranno giustiziati con la fucilazione in caso di respingimento dei loro appelli. Lo ha affermato oggi, mercoledì 13 luglio, Denis Pushilin, leader della DPR, nella foto.

Pushilin, al Solovyov Live show, ha affermato che “tutti gli stranieri hanno presentato ricorso e siamo in attesa dell’udienza in tribunale. Se il tribunale dovesse confermare la misura di punizione corrispondente, ci sarà l’esecuzione della sentenza tramite fucilazione”.

Appena ieri, martedì 12 luglio, i separatisti filorussi dell’autoproclamata repubblica di Donetsk hanno revocato la moratoria alla pena di morte. Il decreto è stato firmato da Pushilin, come riferito dall’agenzia stampa russa Tass.

Il Cremlino non ha escluso che la pena capitale possa essere eseguita. Il portavoce Dmitry Peskov, infatti, ha detto che la Russia non intende interferire nella giurisdizione della repubblica di Donetsk.

Quindi, gli inglesi Aiden Aslin e Shaun Pinner e il marocchino Brahim Saaudun, rischiano di essere condannati a morte. I tre si sono arresi ai soldati russi mentre si trovavano a Mariupol perché le munizioni si erano esaurite e non hanno avuto altra scelta che consegnarsi ai nemici.

Tuttavia, secondo le famiglie di Aslin e Pinner, i due uomini britannici non sono mercenari ma prestavano servizio nell’esercito ucraino da molto tempo prima dell’invasione russa del 24 febbraio.