C’è una svolta nel caso dei due giovani scomparsi, Filippo Turetta e Giulia Cecchettin.
In un brevissimo video, infatti, si vedrebbe il giovane che aggredisce a mani nude l’ex fidanzata nella notte di sabato scorso, 11 novembre.
Il filmato è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza dello stabilimento Dior di Fossò (Venezia), che si trova sulla strada dov’erano state già repertate presunte macchie di sangue e dei capelli. Nelle immagini, quindi, si vedrebbe un’aggressione da parte di Filippo e poi il giovane caricare nella sua auto Giulia.
A proposito, poi, dell’iscrizione del registro degli indagati di Filippo, con l’accusa di tentato omicidio, il leage della famiglia Cecchetin, Stefano Tigani, ha spiegato che il Procuratore di Venezia “ci ha avvisato prima dell’emissione del comunicato, un fatto che abbiamo molto apprezzato. Capisco il riserbo sulle indagini, è un’indagine complessa ed è giusto che seguano il loro percorso; noi aspettiamo anche e questo passo avanti è preoccupante”.
“Speriamo in una soluzione nel breve – ha aggiunto il legale – perché ogni momento che passa per la famiglia complica tutto. Finché c’è da sperare noi speriamo e non ho nulla da commentare. Non sappiamo nulla sull’esito degli esami sulle tracce ematiche e sulle eventuali immagini di telecamere del piazzale dove sono stati visti l’ultima volta”.
Inoltre, l’Associazione Penelope, che segue la famiglia, ha fatto sapere che il padre di Giulia, Gino, “è crollato passando dall’attesa per una laurea alla realtà della scomparsa e di quanto sta accadendo ora. Se qualcuno ha visto o sentito, ci faccia sapere anche in via anonima”.
Perquisizione nella casa di Filippo Turetta
Infine, è durata circa tre ore e mezzo la perquisizione che i carabinieri, su incarico della Procura di Venezia, nella casa della famiglia di Filippo Turetta. Nel corso dell’attività gli investigatori hanno acquisito diverso materiale, in particolare di tipo informatico, ritenuto utile per le indagini. In casa c’erano i familiari di Filippo, i genitori e un fratello 17enne. L’avvocato nominato d’ufficio per rappresentare Filippo, Emanuele Compagno, ha riferito che madre e padre hanno dato la più ampia collaborazione, anche se per loro si è trattato di un momento molto difficile sul piano emotivo.
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