E’ stato il cantautore degli ultimi e dei diseredati, il menestrello delle minoranze e un poeta fuori dal coro. Sempre schierato contro il potere dall’alto della sua nuvola di anarchia e di libertà insieme ai personaggi partoriti dall’estro dell’artista. Fabrizio De André è stato senza dubbio un cantautore unico, uno dei pochi ad aver varcato il confine tra cantautorato e poesia tanto da essere stato inserito nelle antologie scolastiche.
Tra gli storici concerti, come quelli di Sarzana dell’80 e del Teatro Brancaccio del’97, ce n’è uno di cui oggi si è tornato a parlare per via di un restauro inedito. Si tratta del filmato del concerto di Genova con la PFM, recentemente ritrovato e reduce da una proiezione di tre giorni nelle sale. Visto il successo, il concerto sarà nuovamente in tutte le sale italiane, per un solo giorno, l’11 marzo.
Da oggi “Fabrizio De André & Pfm, il Concerto Ritrovato” diventa anche un cofanetto. Per la prima volta, lo spettacolo del 3 gennaio 1979 al Padiglione C della Fiera di Genova, si potrà ascoltare integralmente e con una qualità mai sentita prima. L’intera registrazione, dopo un meticoloso ed importante lavoro di restauro e masterizzazione uscirà in altissima qualità.
Questa la tracklist del cofanetto: La canzone di Marinella; Andrea; Maria nella bottega del falegname; Il testamento di Tito; Un giudice; Giugno ’73; La guerra di Piero; Amico fragile; Verranno a chiederti del nostro amore; Zirichiltaggia; Rimini; Via del campo; Avventura a Durango; Sally; Bocca di rosa; Volta la carta; Il pescatore.
Il concerto era stato registrato con tecnica multipista. L’audio era quasi totalmente monofonico ed in alcuni tratti completamente distorto. Dopo una prima operazione di restauro del materiale, sono state ricreate le condizioni di allora, montando un impianto all’interno di un hangar e riproducendo il concerto, generando un fronte sonoro simile all’originale, e registrandolo con microfoni ambientali.
Il nuovo file stereofonico creato è stato poi oggetto di diverse trasformazioni per mettere in luce, nei limiti del possibile, quegli elementi che all’interno del mix originale erano stati bilanciati quella volta in modo discutibile per compensare le problematiche ambientali del concerto di allora. Alcuni brani, risultanti completamente distorti nella registrazione originale, hanno subito trattamenti più intensivi di restauro e, nei casi peggiori, si è ricorsi all’estrazione dei singoli strumenti ed al trattamento separato di questi.
Successivamente sono stati re-mixati tra loro mantenendo gli equilibri simili al missato originale. Tutto questo nell’ intento costante di mettere comunque al centro di questo minuzioso lavoro la rara grandezza vocale di Fabrizio De Andrè dal punto di vista timbrico, espressivo ed interpretativo.
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