Mentre la guerra in Ucraina si fa sempre più dura, soprattutto nel Donbass dove Mariupol è vicina alla resa, il Cremlino si fa sentire anche contro Svezia e Finlandia dopo che le due Nazioni hanno annunciato che presto daranno una risposta sulla richiesta di aderire alla NATO.

Dmitry Medvedev, ex presidente e oggi vice presiente del consiglio di Sicurezza della Russia, ha affermato che, se Helsinki e Stoccolma entreranno nella Nato, ci saranno misure prese nel Baltico: “Non si potrà più parlare di status denuclearizzato per il Baltico, l’equilibrio dovrà essere restaurato. Finora la Russia non ha adottato tali misure e non le avrebbe adottate in futuro. Se saremo costretti, non l’avremo proposto noi”. Il riferimento, quindi, è alla possibilità di dispiegare armi nucleari al confine con le tre repubbliche baltiche ex sovietiche.

Antti Kaikkonen, ministro della Difesa finlandese, in un’intervista con la Repubblica, ha spiegato che è aumentato il sostegno interno alla decisione del suo Paese di aderire alla NATO: ” Come accaduto a molti finlandesi, l’invasione russa ha cambiato la nostra posizione. Per decenni il sostegno della Nato languiva intorno al 20%. Ora l’umore è cambiato, e tanto. Dopo Pasqua il parlamento comincerà la discussione. E la decisione definitiva potrebbe arrivare per fine maggio”.

Dopo la discussione in parlamento “ci sarà bisogno del parere del governo e del presidente. Ma penso che la richiesta di adesione possa arrivare anche prima dell’estate”. Poi avrà inizio la procedura, che potrebbe durare molti mesi, della ratifica di 30 parlamenti della Nato, un periodo durante il quale la Russia potrebbe reagire: “Ma non voglio speculare – ha detto – . I russi hanno detto che reagiranno, in qualche modo. E penso che investiranno più forze militari in questa parte dell’Europa”.

Ci potrebbero essere motivmenti sul confine, come quelli già documentati ieri, “ma è presto per dirlo. Ad un certo punto, se la guerra con l’Ucraina finisse, la Russia potrebbe spostare truppe a Murmansk e in altre regioni vicino ai confini. Anche se va ricordato che in alcune aree ha già una presenza militare”.

In Finlandia “abbiamo un esercito forte: una capacità di combattimento di 280mila soldati cui si aggiungono 900mila riservisti. È uno dei maggiori eserciti europei. Abbiamo investito 2,9 miliardi in pià sulla difesa. Abbiamo la volontà e la capacità di difenderci”, ha puntualizzato Kaikkonen.

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