L’Istituto Giannina Gaslini di Genova ha compiuto un’impresa medica senza precedenti: il primo intervento al mondo che combina chirurgia robotica e supporto ECMO (ossigenazione extracorporea) su un bambino di soli due anni, affetto da una rara e complessa malformazione della trachea e dei bronchi.

Questo approccio mini-invasivo ha permesso di evitare le complicanze di un intervento tradizionale, come dolore, infezioni e lunghi tempi di recupero, aprendo nuove prospettive per il trattamento delle patologie tracheali nei pazienti pediatrici. L’intervento, eseguito il 28 maggio, rappresenta un punto di svolta per la chirurgia pediatrica, dimostrando il potenziale della tecnologia integrata con l’esperienza clinica.

La sfida di una malformazione rara

Il piccolo paziente, di appena 10 chili, presentava una malformazione congenita della trachea e dei bronchi che comprometteva gravemente la sua capacità respiratoria, mettendolo a rischio di insufficienza respiratoria acuta. Tradizionalmente, condizioni di questo tipo richiedono un intervento invasivo tramite sternotomia, un’incisione longitudinale dello sterno che comporta rischi significativi, tra cui sanguinamento, infezioni e un recupero prolungato. L’equipe del Gaslini, guidata dal professor Girolamo Mattioli, direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche, ha optato per un approccio alternativo, sfruttando le avanzate tecnologie disponibili presso l’ospedale pediatrico.

Un’innovazione senza precedenti

Per la prima volta nella letteratura medica mondiale, l’intervento ha combinato l’uso del sistema Da Vinci, un robot chirurgico all’avanguardia, con il supporto ECMO, una tecnica di ossigenazione extracorporea che garantisce la stabilità del paziente durante procedure complesse. Questa combinazione, già utilizzata in pazienti adulti, non era mai stata applicata a un bambino così piccolo. La chirurgia robotica ha permesso una precisione millimetrica, riducendo al minimo il trauma chirurgico, mentre l’ECMO ha garantito un supporto respiratorio e circolatorio stabile durante l’operazione.

Il ruolo dell’equipe multidisciplinare

L’intervento è stato reso possibile grazie alla collaborazione di un’equipe multidisciplinare altamente specializzata, composta da chirurghi pediatrici, anestesisti, intensivisti, pneumologi e tecnici di ECMO. Questo approccio integrato è un punto di forza del Gaslini, che si distingue come centro di riferimento nazionale per il trattamento delle malformazioni tracheali. La sinergia tra competenze cliniche e tecnologie avanzate ha permesso di affrontare una condizione estremamente complessa, garantendo un esito positivo per il piccolo paziente.

Tecnologia e cura al servizio dei bambini

L’Istituto Gaslini è all’avanguardia nell’uso della chirurgia robotica pediatrica, grazie al Centro di Chirurgia Robotica istituito nel 2020 con il sistema Da Vinci. Questa tecnologia consente interventi minimamente invasivi, riducendo il dolore post-operatorio e accelerando i tempi di recupero.

Un modello di eccellenza internazionale

L’Ospedale Gaslini, riconosciuto come IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico), è un punto di riferimento internazionale per la pediatria, con oltre 29.800 ricoveri e 536.000 prestazioni ambulatoriali ogni anno. La capacità di innovare, come dimostrato da questo intervento, rafforza la reputazione del Gaslini come leader nella ricerca e nella cura pediatrica.