Il governo tedesco ha deciso di interrompere i finanziamenti alle organizzazioni non governative (ONG) impegnate nel soccorso di migranti nel Mar Mediterraneo. La notizia, annunciata ieri, 25 giugno, da fonti del ministero degli Esteri tedesco all’agenzia AFP, segna un cambiamento significativo nella politica migratoria del Paese, guidato dal cancelliere Friedrich Merz della CDU.

I dettagli della decisione

Il ministero degli Esteri tedesco ha confermato che il bilancio 2025 non prevede ulteriori fondi per le ONG che operano nel soccorso marittimo. Nel 2024, il governo aveva erogato circa 2 milioni di euro a organizzazioni come SOS Humanity, SOS Méditerranée, Resqship, Sea-Eye e la Comunità di Sant’Egidio, attive nel salvataggio di migranti in difficoltà. Nel primo trimestre del 2025, queste organizzazioni hanno ricevuto circa 900.000 euro. “Il governo federale non prevede più sovvenzioni per le ONG impegnate nel salvataggio civile”, ha dichiarato una fonte governativa all’AFP.

Le reazioni delle ONG

Le ONG hanno reagito con preoccupazione alla notizia. Gorden Isler, presidente di Sea-Eye, ha definito la decisione un “segnale catastrofico”, sottolineando l’importanza del sostegno finanziario per le missioni di salvataggio. “Faccio appello a tutti i membri dei partiti democratici del Parlamento tedesco: assicuratevi che il sostegno al soccorso civile in mare venga mantenuto e che si possa continuare a salvare vite umane”, ha dichiarato Isler. Secondo l’organizzazione, il taglio dei 2 milioni di euro rischia di ridurre drasticamente le operazioni di soccorso, costringendo le navi a rimanere in porto nonostante le emergenze in mare.

Critiche dall’opposizione

Il Partito dei Verdi, parte dell’opposizione, ha duramente criticato la decisione. La deputata Britta Hasselmann ha definito la mossa “disastrosa”, avvertendo che “la coalizione sta prevedibilmente aggravando la crisi umanitaria nel Mediterraneo e causando sofferenze umane”. Anche Jamila Schäfer, parlamentare verde, ha espresso preoccupazione, sostenendo che il taglio dei fondi non ridurrà l’immigrazione, ma renderà le rotte migratorie ancora più pericolose. Le organizzazioni sottolineano che il Mediterraneo rimane una delle vie di migrazione più letali al mondo, con oltre 28.100 morti o dispersi dal 2014, secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM).

Il contesto politico

La decisione si inserisce nella strategia del governo Merz, che cerca di contrastare la crescente popolarità del partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD). La coalizione tra la CDU e l’SPD ha adottato una linea più dura sull’immigrazione irregolare, seguendo un approccio che, secondo alcuni osservatori, richiama le politiche italiane del governo Meloni. Il deputato italiano di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami, ha commentato: “La scelta del governo tedesco di interrompere i finanziamenti pubblici alle ONG attive nel Mediterraneo centrale rappresenta una svolta significativa. È la dimostrazione che l’immigrazione clandestina non è un evento ineluttabile ma è possibile gestirlo”. Bignami ha anche lodato l’Italia come un modello per la gestione dei flussi migratori, citando la lotta al traffico di esseri umani e la difesa dei confini nazionali.

Il ruolo delle ONG nel Mediterraneo

Le ONG come Sea-Eye, SOS Méditerranée e Resqship svolgono un ruolo fondamentale nel Mediterraneo, dove operano in assenza di un sistema di soccorso statale coordinato a livello europeo. Solo una settimana prima dell’annuncio, 21 organizzazioni di soccorso marittimo avevano chiesto a Berlino e all’Unione Europea di continuare a sostenere le loro operazioni, sollecitando finanziamenti per le pattuglie di soccorso e i centri di arrivo. Secondo i dati forniti, le ONG hanno salvato oltre 175.000 vite negli ultimi dieci anni, operando in condizioni spesso difficili a causa di ostacoli burocratici e legali imposti da alcuni Paesi europei, come l’Italia.

Tensioni con Roma

La decisione tedesca arriva dopo anni di tensioni con l’Italia, principale punto di approdo per i migranti soccorsi nel Mediterraneo. Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, aveva criticato il sostegno finanziario della Germania alle ONG, accusando Berlino di interferire nelle politiche migratorie italiane. Molti migranti soccorsi dalle navi delle ONG, infatti, vengono sbarcati in porti italiani, alimentando il dibattito politico nel Paese. La mossa di Merz sembra rispondere a queste critiche, allineandosi alla linea italiana di controllo dei confini e contrasto al traffico di esseri umani.