Dopo aver commesso l’omicidio della sua fidanzata Giulia Tramontano, il 30enne Alessandro Impagnatiello avrebbe cercato di incontrare l’altra donna con cui aveva una relazione nella serata di sabato scorso, 27 maggio.
Cosa è emerso dalle indagini
Durante l’incontro, l’uomo avrebbe cercato di convincerla che la sua compagna se ne era andata e che ora era un “uomo libero”, tentando, inoltre, di screditare la giovane di 29 anni dicendo che il bambino che aspettava non era suo, cosa che non corrispondeva alla verità. Tuttavia, per paura, l’amante ha deciso di non incontrarlo.
Inoltre, Alessandro Impagnatiello ha fatto due tentativi di bruciare il corpo di Giulia dopo averla uccisa con 2-3 coltellate. Inizialmente, secondo quanto emerso dalle indagini e dalla sua confessione, ha cercato di appiccare il fuoco al corpo nella vasca da bagno della casa, utilizzando dell’alcol. Successivamente, ha provato a bruciare il corpo in un’altra zona esterna della casa di Senago, presumibilmente un garage di famiglia, utilizzando della benzina. La Procura ha incluso l’aggravante della premeditazione nel provvedimento di fermo nei confronti di Impagnatiello.
Le parole del sindaco di Senago
Magda Beretta, sindaco di Senago, su Facebook ha scritto: “A nome di tutta la Comunità di Senago esprimo le più sentite condoglianze e vicinanza alla famiglia di Giulia. Siamo tutti profondamente scioccati e senza parole. Riposa in pace Giulia Tramontano con il tuo piccolino”.
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