Promessa mantenuta. Ettore Consonni, il 62enne trasferito in coma farmacologico dall’ospedale di Bergamo al Civico di Palermo, ha deciso di tornare in Sicilia per ringraziare i medici e gli infermieri che lo hanno curato.

Allora, era il marzo 2020, nel pieno della prima ondata della pandemia di Covid-19, Consoni fu trasportato da un velivolo dell’aeronautica militare in Sicilia perché il reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Bergamo era pieno.

Ettore ha dichiarato all’Eco di Bergamo: «Avevo promesso che sarei tornato a salutare e ringraziare chi si è preso cura di me, ed eccomi qui. Certo, mai avrei immaginato un’accoglienza di questo tipo. Hanno perfino organizzato un rinfresco in mio onore in ospedale. È un momento di gioia, di grande felicità. Ma non posso non pensare, anche in quest’occasione, a chi non ha avuto la mia stessa fortuna. Sono ben consapevole di essere un sopravvissuto. E i medici, adesso, me lo hanno confermato: nessuno avrebbe scommesso sulla mia guarigione».

Ettore, tra l’altro, si è fatto anche tatuare la Sicilia sul petto e ha «consegnato ai medici dell’ospedale una targa con il profilo della città di Bergamo, in segno di ringraziamento. E ho già aperto a tutti loro le porte di casa, verranno in Lombardia a conoscere la nostra città. Un filo ormai ci unisce, ed è tutt’altro che sottile».

Ettore, di professione magazziniere, a fine febbraio 2020 era rientrato da un viaggio a Santo Domingo, dove era andato insieme alla moglie per festeggiare il 40° anniversario di nozze, e il 4 marzo le sue condizioni di salute si erano aggravate. Il giorno dopo è stato intubato all’ospedale di Seriate e trasferito a Palermo.

Dopo un mese di ricovero al Civico di Palermo, Ettore Consonni è stato dimesso a Pasqua ed è poi ritornato nella sua Bergamo.