Oltre 1.200 corpi sono stati scoperti fino a oggi nella sola regione di Kiev, in parte occupata per diverse settimane dalle forze russe. Lo ha comunicato oggi, domenica 10 aprile, la procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova a Sky News.
La procuratrice ha anche parlato di 5.600 indagini aperte per presunti crimini di guerra dall’inizio dell’invasione delle truppe Cremlino, cominciata il 24 febbraio scorso. La procuratrice non ha specificato se i cadaveri scoperti appartenessero esclusivamente ai civili e appena uan settimana fa aveva riferito di 410 civili morti trovati nei territori liberati della regione di Kiev, suggerendo che probabilmente c’erano molti altri corpi da individuare.
Nella sola città di Bucha, a nord-ovest della capitale ucraina, che è diventata simbolo delle atrocità commesse dai russi, quasi 300 persone sono state sepolte nelle fosse comuni.
A proposito di questi crimini, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha avuto un colloquio telefonico con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. “Abbiamo sottolineato che tutti gli autori di crimini di guerra devono essere identificati e puniti. Abbiamo anche discusso delle sanzioni anti-russe, della difesa e del sostegno finanziario all’Ucraina”, ha twittato Zelensky.
Il presidente ucraino, intervistato dall’Associated Press, ha anche detto che gli ucraini accetterebbero un accordo di pace, anche se una intesa rapida è improbabile perché i colloqui finora sono stati di basso livello e non hanno coinvolto Vladimir Putin. “Nessuno vuole negoziare con una persona o persone che hanno torturato questa nazione. È tutto comprensibile. E come uomo, come padre, lo capisco molto bene” ma “non vogliamo perdere l’opportunità, se l’abbiamo, per una soluzione diplomatica”.
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