La ritirata annunciata della Russia da Kherson, regione occupata dall’esercito di Mosca all’inizio della guerra, e uno stallo potenziale nei combattimenti durante l’inverno potrebbe fornire a entrambi i Paesi l’opportunità di negoziare la pace. Lo ha affermato il generale dell’esercito statunitense Mark Milley.

L’ufficiale americano ha anche comunicato che oltre 400mila civili ucraini e “ben più” di 100mila soldati russi sono stati uccisi o feriti dall’inizio dell’invasione delle truppe del Cremlino, giunta al nono mese: “La stessa cosa probabilmente da parte ucraina”, ha aggiunto Milley, sottolineando che “c’è stata un’enorme quantità di sofferenza umana”.

Zelensky detta le condizioni per parlare di pace

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di essere aperto a colloqui di pace con la Russia per porre fine al conflitto ma solo a condizione che la Russia restituisca tutte le terre occupate, riscarcisca per i danni e sia perseguita per crimini di guerra.

La Russia, dal canto suo, ha dichiarato di essere propensa al dialogo, anche con l’Unione Europea, dopo l’annuncio della ritirata da Kherson. Tuttavia, Kiev pensa che non sia del tutto vero e, anzi, è un modo per attuare delle imboscate.

Sul fronte militare, infine, nella regione di Kiev è in costruzione un sistema di difesa multi-livello per proteggere la capitale Ucraina e la regione dagli attacchi delle truppe russe. Lo ha annunciato su Telegram Oleksiy Kuleba, il capo dell’amministrazione militare regionale di Kiev.

Kuleba ha anche verificato come prosegue il lavoro per migliorare il sistema di difesa multilivello nella regione: “Oggi abbiamo verificato la prontezza dell’equipaggiamento delle posizioni. Ogni giorno lavoriamo per migliorare e ampliare le linee di difesa, compresa la capitale”.

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