Durante una conversazione telefonica con i senatori statunitensi, avvenuta ieri, sabato 5 marzo, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha affermato che le forze russe hanno già sequestrato due centrali nucleari ucraine e stanno avanzando verso una terza.

Zelensky, infatti, ha dichiarato che la centrale nucleare di Yuzhnoukrainsk, situata a 120 chilometri a nord di Mykolaiv, è in pericolo.

Le due centrali che sono già state attaccate dalle forze russe sono la centrale nucleare di Zaporizhzhia nella città sudorientale di Enerhodar e Chernobyl. Quest’ultima non è attiva ma è ancora dotata di personale.

Secondo l’autorità di regolamentazione nucleare dell’Ucrania, i sistemi di sicurezza tecnica sono intatti e i livelli di radiazioni sono ancora normali nell’impianto di Zaporizhzhia.

Sempre stando all’Ucraina, poi, la Russia punta al controllo di una centrale idroelettrica a Khaniv, nel centro del Paese. Così il comando generale delle forze armate ucraine: “Secondo le informazioni disponibili, l’occupante intende impadronirsi di un’altra importante infrastruttura, la diga della centrale idroelettrica di Khaniv” sul fiume Dnieper.

Una “fonte informata” all’agenzia russa Interfax, infine, ha affermato che Kiev sarebbe stata vicina alla costruzione di una bomba nucleare basata sul plutonio. Secondo questa, fonte, l’Ucraina stava lavorando alla produzione di proprie armi nucleari da oltre 20 anni. “Per più di due decenni, implementando programmi sia nel campo nucleare che in quello della missilistica, l’Ucraina si stava costantemente muovendo verso la formazione di tutte le condizioni necessarie per creare le proprie armi nucleari”, ha detto la fonte.

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