Il Municipio di Kiev (Kyiv) ha imposto un coprifuoco di 35 ore da stasera nella capitale ucraina che sta vivendo un “momento pericoloso e difficile”. Lo ha annunciato il sindaco Vitali Klitschko.

I movimenti in città saranno vietato dalle 20:00 fino alle 7:00 di giovedì prossimo, 17 marzo, “su decisione del comando militare ucraino” dopo una notte di intensi bombardamenti da parte dei russi.

I bombardamenti, infatti, hanno colpito diversi edifici, uccidendo almeno due persone prima della ripresa dei colloqui tra Ucraina e Russia, sempre in videoconferenza anche se, al momento, non si è arrivati ad alcun risultato concreto.

Da Kiev, intanto, sono scappati più della metà dei suoi tre milioni di abitanti: la città è circondata dai russi ma l’esercito di Putin non ha ancora avviato la conquista piena della capitale.

L’annuncio del coprifuoco arriva anche dopo che i primi ministri di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia hanno annunciato che si recheranno oggi nella capitale ucraina per incontrare il presidente Volodymyr Zelensky così da affermare “il sostegno inequivocabile” dell’Unione Europea al Paese.

Infine, il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, in una conferenza stampa a Mosca, ha affermato che i negoziati tra Russia e Ucraina hanno il fine di garantire lo status militare neutrale di Kiev, nel contesto delle garanzie di sicurezza per tutti i partecipanti a questo processo. Secondo il diplomatico, è importante che l’Ucraina venga smilitarizzata e che nessuna minaccia alla Russia possa provenire dal suo territorio. Per Lavrov c’è inoltre la “necessità di abolire tutte le restrizioni discriminatorie che sono state imposte alla lingua, all’istruzione, alla cultura e ai media russi”.

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