Nella notte tra il 10 e l’11 maggio, l’Ucraina è stata nuovamente colpita da un’ondata di attacchi di droni russi, con epicentro nella regione di Kiev. Secondo l’Amministrazione Militare Regionale di Kiev, citata da RBC-Ukraine, i droni d’attacco russi sono entrati nello spazio aereo della capitale alle 4:16 ora locale, scatenando un’allerta aerea. “Regione di Kiev! Rilevati i movimenti di droni russi! Le forze di difesa aerea stanno lavorando nella regione”, ha dichiarato l’amministrazione alle 4:59, invitando i residenti a rimanere nei rifugi fino alla fine dell’allarme.

Non solo Kiev: l’Aeronautica Militare ucraina ha segnalato movimenti di droni nelle regioni di Sumy, Chernihiv, Kharkiv, Dnipropetrovsk e verso Odessa dal Mar Nero. Alle 5:51, un drone è stato individuato in direzione della capitale da est.

Putin apre ai negoziati: Istanbul come piattaforma di dialogo

In un discorso pronunciato il 10 maggio, il presidente russo Vladimir Putin ha proposto una ripresa dei negoziati diretti con l’Ucraina a Istanbul a partire dal 15 maggio, sottolineando che “la Russia non ha mai chiuso la porta al dialogo”. “Ci impegniamo a condurre negoziati seri con l’Ucraina con lo scopo di eliminare le cause profonde del conflitto e di stabilire una pace duratura”, ha dichiarato Putin, citato da Ria Novosti.

Putin ha annunciato che discuterà con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per utilizzare la Turchia come piattaforma per i colloqui, ribadendo che Mosca è pronta a un dialogo “serio”. Tuttavia, il leader russo ha accusato Kiev di aver “sabotato” precedenti iniziative di pace, citando “130 violazioni” della moratoria di 30 giorni sugli attacchi alle infrastrutture energetiche e “quasi cinquemila violazioni” della tregua pasquale. Secondo Putin, la proposta russa è “sul tavolo”, ma la decisione spetta ora alle autorità ucraine e ai loro “curatori occidentali”.

Zelensky: un cessate il fuoco immediato come priorità

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto con cautela le aperture di Mosca, definendo la disponibilità russa a considerare un cessate il fuoco “un segnale positivo che il mondo aspettava da tempo”. In un post sui social media, Zelensky ha dichiarato: “Ci aspettiamo che la Russia confermi un cessate il fuoco completo, duraturo e affidabile a partire da domani 12 maggio, e l’Ucraina allora sarà pronta a incontrarla”.

Zelensky ha enfatizzato l’urgenza di fermare le ostilità, sottolineando che “non ha senso continuare a massacrare anche solo per un giorno”. I rappresentanti ucraini, ha aggiunto, sono pronti a incontrare quelli russi per negoziare un cessate il fuoco, ma solo a condizione di un impegno chiaro da parte di Mosca.

Macron: un cessate il fuoco incondizionato come primo passo

Il presidente francese Emmanuel Macron ha commentato la proposta di Putin definendola “un primo passo, ma non sufficiente”. Parlando ai giornalisti a Przemysl, in Polonia, Macron ha chiarito: “Un cessate il fuoco incondizionato non è preceduto da negoziati”. Il leader francese ha suggerito che Putin stia cercando di “guadagnare tempo”, ma ha ribadito l’impegno della coalizione dei volenterosi per sostenere l’Ucraina.

Macron, insieme al presidente statunitense Donald Trump, ha già avanzato una proposta per un cessate il fuoco di 30 giorni senza condizioni, a partire dal 12 maggio. “Il presidente Zelensky s’è impegnato, senza porre condizioni. Noi attendiamo dalla Russia una risposta altrettanto chiara”, ha dichiarato Macron da Kiev. La proposta, sostenuta anche da leader occidentali come il premier britannico Keir Starmer, mira a creare uno spazio per negoziati diretti tra Russia e Ucraina durante la tregua.

Il ruolo della comunità internazionale: pressioni e sanzioni

La comunità internazionale segue con attenzione gli sviluppi. Il Cremlino ha dichiarato che “considererà attentamente” la proposta di cessate il fuoco di 30 giorni avanzata dai leader occidentali, un segnale che potrebbe indicare una svolta diplomatica. Tuttavia, la Russia ha legato l’efficacia di un cessate il fuoco alla revoca di alcune sanzioni, una richiesta che ha sollevato critiche da parte ucraina. Zelensky ha accusato Mosca di “provare a manipolare le intese”.

Nel frattempo, leader europei come il premier polacco Donald Tusk e il segretario generale della NATO Mark Rutte hanno ribadito la necessità di una risposta forte contro eventuali aggressioni russe, mentre l’Ungheria, attraverso il ministro degli Esteri Péter Szijjártó, ha espresso ottimismo sui progressi nei colloqui di pace.

Le sfide sul campo: droni e operazioni militari

Nonostante le aperture diplomatiche, la situazione sul campo rimane tesa. Gli attacchi di droni russi, come quelli registrati nelle regioni di Kiev, Sumy e Kharkiv, dimostrano che la Russia mantiene una strategia aggressiva per indebolire le difese ucraine. L’Aeronautica Militare ucraina ha riportato un’intensa attività di difesa aerea, con decine di droni intercettati, ma i danni a infrastrutture civili e residenziali restano significativi.

Parallelamente, Putin ha elogiato le operazioni congiunte delle forze russe e nordcoreane nella regione di Kursk, dove unità speciali della Corea del Nord hanno collaborato con l’esercito russo per “liberare” aree di confine dal controllo ucraino. “Hanno dimostrato coraggio ed eroismo”, ha dichiarato Putin, sottolineando la “massima professionalità” delle truppe.