La lista dei nuovi nomi colpiti dalle misure britanniche

Guerra in Ucraina, sanzioni anche contro la figliastra di Lavrov, Polina Kovaleva

La Gran Bretagna ha sanzionato la figliastra del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov come parte di una nuova serie di misure contro “oligarchi, imprese e teppisti” russi. Lo riporta il Daily Mail.

Tra gli obiettivi delle nuove misure annunciate oggi, giovedì 24 marzo (un mese dopo l’avvio dell’invasione russa), ci sono anche i mercenari del gruppo Wagner, noti come “l’esercito privato di Putin” e accusati di aver tentato di assassinare Volodymyr Zelensky e altri alti politici ucraini.

Le nuove sanzioni riguardano individui come il magnate del petrolio miliardario Eugene Shvidler, fondatore della banca Tinkoff, Oleg Tinkov, Herman Gref e Polina Kovaleva, figliastra di Lavrov.

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Proprio stamattina il primo ministro inglese Boris Johnson ha affermato: “Putin ha già oltrepassato la linea rossa e ora dobbiamo considerare tutte le opzioni per uscire da questa crisi in Ucraina, decidere cosa fare per permettere all’Ucraina di difendersi da sola e come sanzionare la Russia per isolare Putin. Più dure sono le sanzioni, più stretta è la morsa economica intorno al regime di Putin, più possiamo fare per aiutare gli ucraini e penso più rapidamente finirà tutto questo”.

L’obiettivo più importante delle sanzioni è, quindi, Polina Kovaleva, laureata all’Imperial College, 26enne che vive in una casa da 4 milioni di sterline a Kensington. Polina ha frequentato un collegio privato a Bristol prima di conseguire una laurea in economia e politica alla Loughborough University e un master in economia e strategia per gli affari presso l’Imperial College di Londra.

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Polina ha lavorato anche per Gazprom, il colosso energetico russo, e per Glencore, compagnia mineraria. Prima di vivere nella casa di Kensington, la 26enne ha vissuto a Holland Park, a ovest della capitale britannica, in un appartamento di proprietà dell’ambasciata russa. Non si sa ancora chi abbia pagato l’appartamento di Polina: lo condivide con un uomo, ritenuto il suo partner, che ha anche una partecipazione del 10% nella società d’investimento che gestisce.

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