Il capo dell’agenzia britannica di spionaggio informatico ha affermato che alcuni soldati russi in Ucraina si rifiutano di eseguire gli ordini, sabotano le proprie attrezzature e hanno accidentalmente abbattuto un proprio aereo. Lo scrive TheAge.

Jeremy Fleming, il direttore del quartier generale delle comunicazioni del governo britannico, comunemente noto come GCHQ, ha affermato che il presidente russo Vladimir Putin ha “giudicato male” le capacità del proprio esercito, la resistenza e la determinazione del popolo ucraino e la capacità dell’Occidente di imporre seri costi per Mosca.

Parlando al National Security College dell’Australian National University di Canberra, Fleming ha dichiarato che la sicurezza globale deve affrontare un periodo di “sconvolgimento generazionale” di fronte all’invasione russa dell’Ucraina e all’ascesa della Cina: “Sembra sempre più che Putin abbia valutato male in maniera massiccia la situazione. Ma è chiaro che ha giudicato male la resistenza del popolo ucraino”, ha spiegato. E ancora: “Ha sottovalutato la forza della coalizione e le conseguenze economiche del regime sanzionatorio”.

Fleming ha proseguito: “Ha sopravvalutato le capacità dei suoi militari di assicurarsi una vittoria rapida. Abbiamo visto soldati russi – a corto di armi e morale – rifiutarsi di eseguire gli ordini, sabotare il proprio equipaggiamento e persino abbattere accidentalmente un proprio aereo”. Inoltre, i consiglieri di Putin hanno “paura di dirgli la verità” ma la realtà di ciò che sta succedendo e “l’entità di questi errori di valutazione sono cristallini per il regime”.

Fleming ha, poi, affermato che la Russia ha scelto di allinearsi alla Cina perché “è diventata più potente” e nell’attuale crisi Mosca vede Pechino come un fornitore di armi e di tecnologia, nonché un modo per aggirare le sanzioni. Ma “ci sono rischi per entrambi (e più per la Cina). La Russia comprende che a lungo termine la Cina diventerà sempre più forte militarmente ed economicamente e alcuni dei loro interessi sono in conflitto”. “Ed è altrettanto chiaro che una Cina che vuole stabilire le regole – le norme per una nuova governance globale – è difficile da associare a una stretta alleanza con un regime che volontariamente e illegalmente le ignora tutte”.

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