Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, in un messaggio su Telegram, ha comunicato al suo Paese che “sfortunatamente la Russia ha rifiutato la proposta di stabilire una tregua di Pasqua“.

Zelensky ha aggiunto che “questo mostra molto bene come i leader di questo Stato trattano davvero la fede cristiana, una delle feste più gioiose e importanti. Però manteniamo la nostra speranza. Speranza per la pace, speranza che la vita vinca la morte”.

Il presidente ucraino ha anche avvertito sull’intenzione russa di preparare uno “pseudo-referendum” nelle parti occupate degli oblast di Kherson e Mykolaiv per poi proclamarle “repubbliche”, come già accaduto nel Donbass occupato dalla Russia nel 2014. Perciò, Zelensky ha chiesto ai residenti delle zone occupate di non fornire i propri dati personali.

“20mila le perdite russe”

Sul fronte russo, il sito di news filo-Cremlino Readovka ha messo in rete l’annuncio, fatto dal ministero della Difesa di Mosca, che in Ucraina risultano 13.414 soldati russi uccisi e altri 7mila dispersi. Tuttavia, poco tempo dopo, l’informazione è stata cancellata. Lo sostiene il sito di opposizione bielorusso Nexta.tv, che trasmette dall’estero: pubblicato uno screenshot del presunto post di Readovka in cui compare la foto del portavoce della Difesa russa, Igor Koneshenkov.

Nessun corridoio umano

Poi, oggi, venerdì 22 aprile, non sarà aperto nessun corridoio per l’evacuazione dei civili ucraini, come comunicato da Kiev. “A causa del pericolo sulle rotte di oggi, non ci saranno corridoi umanitari. Faccio appello a tutti coloro che stanno aspettando l’evacuazione: abbiate pazienza, per favore aspettate!” ha scritto su Telegram la vice premier ucraina Iryna Vereshchuk.

“Evacuare tutti i cittadini di Mariupol”

Infine, il sindaco di Mariupol, Vadim Boichenko, ha chiesto la “completa evacuazione” dei civili dalla città portuale, di cui Mosca ha rivendicato la conquista sebbene i combattenti trincerati nell’acciaieria Azovstal non abbiano ancora deposto le armi. “Abbiamo bisogno di una cosa sola: la completa evacuazione della popolazione. A Mariupol rimangono circa 100 mila persone”.

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