Hamas ha diffuso un comunicato stampa in cui dice che il movimento palestinese “ha accolto con spirito positivo” la proposta di mediazione del Qatar, “garantendo un cessate il fuoco completo e globale, mettendo fine all’aggressione contro il nostro popolo, assicurando aiuti umanitari, l’istituzione di rifugi, la ricostruzione e l’indirizzamento delle questioni. La revoca del blocco di Gaza e il completamento delle condizioni per lo scambio di prigionieri fanno parte dell’accettazione da parte di Hamas dell’accordo”.
In poche parole, Hamas consegnerà gli ostaggi se Israele si impegnerà a cessare il fuoco in modo permanente. Inoltre, sempre Hamas ha fatto sapere di avere inviato a Qatar ed Egitto la propria proposta.
Antony Blinken, segretario di Stato americano, ha commentato: “Stiamo indagando sulla risposta di Hamas e ne parlerò domani con Israele. Crediamo che un accordo sia possibile”. E il presidente degli USA, Joe Biden, ai giornalisti ha detto: “C’è stata una risposta da Hamas ma è un po’ oltre il limite… Ci stiamo ragionando”.
Tuttavia, fonti autorevoli in Israele citate da Ynet, sostengono che “la risposta di Hamas è negativa nella sostanza”. Ovvero, “Hamas ha detto sì al quadro dell’accordo ma ha posto condizioni impossibili. Non cesseremo i combattimenti”.
Infine, a proposito degli ostaggi, secondo il New York Times che ha visionato una valutazione interna dell’esercito di Tel Aviv, almeno 32 ostaggi israeliani, cioè un quinto dei 136 rapiti ancora nelle mani di Hamas, sono morti. Le famiglie, la cui morte è stata confermata, sono state informate.
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