Mercoledì scorso, 13 giugno, un tragico incidente stradale ha sconvolto non solo Casal Palocco, nella provincia di Roma, ma l’Italia intera. Un giovane youtuber di 20 anni, alla guida di un SUV Lamborghini, ha investito l’auto su cui viaggiava Manuel Proietti, un bambino di soli 5 anni. Purtroppo, il piccolo è deceduto durante il trasporto in ospedale ad Ostia, nonostante l’intervento tempestivo dei soccorritori.

L’incidente ha portato all’arresto ai domiciliari del giovane, Matteo Di Pietro, che è stato rintracciato e raggiunto dalle forze dell’ordine nella Capitale.  Il 20enne è attualmente indagato per omicidio stradale e lesioni stradali. Nell’incidente, oltre alla tragica morte del bambino, sono rimaste ferite la madre della vittima e la sorellina di soli 3 anni.

Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, l’indagato e un gruppo di altri 4 giovani stavano partecipando a una “challenge” su YouTube. Proprio durante questa sfida, all’altezza di via Aristonico di Alessandria, l’auto noleggiata ha impattato contro la Smart ForFour. Le autorità stanno attualmente indagando sulla dinamica dell’incidente e sulle eventuali violazioni commesse.

Tuttavia, le indagini non si limitano solo alla dinamica dell’incidente. Si sta cercando di accertare se il giovane fosse impegnato e distratto nel realizzare un video con i suoi amici al momento dell’incidente. Si analizzano anche le attività del giovane prima dell’incidente per comprendere se ci siano elementi che possano aver contribuito alla tragica collisione.

Al momento, non risultano altri soggetti indagati in relazione a questo caso. Nei giorni scorsi, si era diffusa la notizia che Matteo Di Pietro fosse all’estero, ma secondo le ultime informazioni, si trovava effettivamente a Roma, dove è stato arrestato stamattina.

Le indagini proseguono per fare piena luce su questa tragedia e per garantire che giustizia sia fatta nei confronti delle vittime e dei responsabili dell’incidente.

Matteo Salvini, leader della Lega e ministro, ha commentato: “Doveroso, in attesa dell’esito finale delle indagini. Dopo un lavoro lungo che ha coinvolto decine di associazioni, martedì in Consiglio dei Ministri porteremo le norme del ‘Nuovo Codice’ della Strada, tra cui impedire ai neopatentati di guidare auto di grossa cilindrata per i primi tre anni anziché uno”.

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