L’influenza in maniera maggiore e il virus respiratorio sinciziale, responsabile della bronchiolite, stanno colpendo pesantemente i bambini. Specie quelli sotto i 5 anni. Questo il quadro tracciato da Rino Agostiniani, vicepresidente della Sip, società italiana di pediatria. I reparti di pediatria, come riporta l’Ansa, sono pieni e lo stesso i pronto soccorso da Nord a Sud, nei grandi ospedali e in quelli di media entità. Una situazione che “in tante realtà – sottolinea – si è rivelata critica, con dei numeri veramente molto alti di visite alle strutture di Emergenza e attese lunghe”.

I dati arrivano dal rapporto RespiVirNet, il sistema di sorveglianza integrata (epidemiologica e virologica) coordinato dall’Iss, istituto superiore di sanità con il sostegno del ministero della Salute. Si parla di un aumento di sindromi simil-influenzali con 17,2 casi per mille assistiti (15,6 nella settimana precedente). Il numero di casi stimati tra bambini e adulti supera il milione nell’ultima settimana presa in considerazione.

A cosa è dovuto

Aumento dovuto a diversi virus respiratori e non solo quelli dell’influenza, e la cui incidenza è in crescita. Specie nelle fasce di età pediatriche, mentre è stabile negli adulti e anziani. “Ci sono state le festività, nelle quali ormai abbiamo perso tutti i meccanismi di controllo delle infezioni – sottolinea Agostiniani -. Molte persone si ritrovano insieme in ambienti chiusi. Questo facilita una maggior trasmissione dei virus e una situazione nella quale stiamo raggiungendo il culmine epidemico, specie per l’influenza. Per l’organizzazione che abbiamo oggi, molti di questi casi poi finiscono in ospedale”. Pure “il virus sinciziale è in salita, soprattutto nei piccoli sotto i 5 anni. “Anche i ricoveri avvengono proprio in questa fascia di età – precisa il vicepresidente Sip -. Mentre durante il periodo pandemico si era un po’ spostato l’andamento del picco, quest’anno il virus è tornato a comportarsi come nel passato, con un inizio verso fine novembre, dicembre, e l’aspettativa è che duri ancora un po’. Con numeri alti nel mese di gennaio, andando poi a calare. Però nei bimbi piccoli, la percezione è che i casi di influenza superino comunque quelli di bronchiolite”.

La bronchiolite

“Per la bronchiolite – aggiunge Agostiniani – i casi difficili sono quelli in bimbi sotto i 6 mesi. Per i più piccoli, molte situazioni complesse vengono osservate in special modo con i secondi nati, cioè con i bambini magari di un mese che hanno un fratellino che va alla scuola materna e che ‘porta’ il virus a casa”. “Il carico di lavoro delle strutture pediatriche è importante in questo periodo” puntualizza il vicepresidente Sip. E la situazione non è molto diversa per i reparti degli adulti.

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