Daniele Contini, amministratore delegato di Just Eat Italia, il popolare servizio di rete di ordinazione e consegna dei pasti, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha annunciato che i rider saranno assunti come dipendenti a partire dal 2021.

Just Eat Italy, acquistata nel febbraio scorso dall’olandese Tekaway.com, ha deciso quindi di estendere anche ai lavoratori italiani – ma non è ancora dato sapere quanti tra i 3mila rider ne beneficeranno – il modello Scoober che prevede l’assunzione come dipendenti dei fattorini, già in applicazione in Germania e Danimarca.

Di conseguenza, è stato sconfessato l’accordo sottoscritto con l’UGL attraverso l’associazione di cui fa parte, l’Assodelivery, destabilizzando così il mercato e gli altri competitor perché l’accordo siglato il 3 novembre scorso prevede un rapporto di lavoro autonomo tra il rider e l’azienda.

I fattorini assunti da Just Eat Italia, quindi, dovranno lavorare in esclusiva per l’azienda ma con un contratto da dipendenti e con tutte le garanzie relative (ferie, malattie, quota di salario fissa e una legata al numero delle consegne…).

Tra l’altro, l’azienda ha già inviato una mail ai suoi ciclofattorini con queste parole: «Abbiamo deciso che dal 2021 i rider di Just Eat potranno essere lavoratori dipendenti, avendo più vantaggi e tutele, conservando la flessibilità e la possibilità di operare combinando studio e altre attività».

Una decisione che arriva dopo mesi di lotte. E la domanda ora sorge spontanea: come si comporterà ora il resto del settore?

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