La penisola della Kamchatka, un angolo remoto e selvaggio della Russia orientale, è stata teatro di un evento geologico straordinario: il vulcano Krasheninnikov ha eruttato nella notte tra il 2 e il 3 agosto, rompendo un silenzio di circa 600 anni.
L’ultima eruzione confermata di questo vulcano, che si erge a 1.856 metri, risale al 1463, con un margine di 40 anni, come riportato da Olga Girina, responsabile del Kamchatka Volcanic Eruption Response Team (KVERT), in un’intervista a RIA. “Questa è la prima eruzione storicamente confermata del Krasheninnikov in 600 anni”, ha dichiarato Girina, rimarcando la rarità dell’evento.
L’eruzione ha prodotto una spettacolare colonna di cenere alta fino a 6.000 metri, che si è diretta verso est, disperdendosi sopra l’Oceano Pacifico. Secondo il Ministero per le Situazioni di Emergenza della Kamchatka, “la nuvola di cenere si è spostata verso l’Oceano Pacifico, senza interessare aree popolate lungo il suo percorso”. Questo ha evitato pericoli immediati per le comunità locali.
Un terremoto di magnitudo 8.8 scuote la regione
L’eruzione del Krasheninnikov è avvenuta appena quattro giorni dopo un terremoto di magnitudo 8.8, uno dei più potenti mai registrati, che ha colpito la costa orientale della Kamchatka il 30 luglio scorso. Il sisma, localizzato a circa 119 km a sud-est di Petropavlovsk-Kamchatsky, si è verificato lungo la zona di subduzione della fossa Kuril-Kamchatka, dove la placca del Pacifico scivola sotto la placca nordamericana. Secondo l’US Geological Survey, questo evento è stato il più forte al mondo dal terremoto di Tōhoku del 2011 in Giappone, ed è classificato come il sesto più potente mai registrato.
Il terremoto ha generato uno tsunami che ha raggiunto altezze di 3-4 metri in alcune aree della Kamchatka, con onde fino a 5 metri che hanno inondato il porto di Severo-Kurilsk, nelle isole Kuril, danneggiando un impianto di lavorazione del pesce e spostando diverse imbarcazioni. Le autorità locali hanno riportato danni moderati, tra cui la distruzione di un asilo a Petropavlovsk-Kamchatsky, ma nessuna vittima diretta è stata registrata. In Giappone, onde di tsunami più contenute, tra i 30 cm e 1,3 metri, hanno colpito la costa di Hokkaido, mentre in California e alle Hawaii sono state registrate onde fino a 1,6 metri.
Un secondo vulcano entra in azione
L’eruzione del Krasheninnikov non è stata l’unico evento vulcanico nella regione. Il 30 luglio, poche ore dopo il terremoto, il vulcano Klyuchevskoy, il più alto vulcano attivo di Europa e Asia con i suoi 4.754 metri, ha iniziato a eruttare. La Russian Academy of Sciences ha descritto “un flusso di lava incandescente” che scorre lungo il versante occidentale del vulcano, accompagnato da esplosioni e un bagliore visibile sopra la cima. Il Klyuchevskoy, noto per la sua frequente attività con almeno 18 eruzioni dal 2000, aveva mostrato segni di irrequietezza nelle settimane precedenti, con il cratere che si stava riempiendo di lava e pennacchi di cenere già osservati. Secondo il Tokyo Volcanic Ash Advisory Center, la cenere del Klyuchevskoy si è spostata verso est a una velocità di 10 nodi, potenzialmente coprendo centinaia di chilometri.
Collegamento tra terremoto ed eruzioni
Gli scienziati ipotizzano che l’eruzione del Krasheninnikov possa essere stata influenzata dall’intensa attività sismica della regione. Il terremoto di magnitudo 8.8, verificatosi su una faglia di tipo “megathrust” nella zona di subduzione Kuril-Kamchatka, potrebbe aver intensificato l’attività vulcanica preesistente. “Sebbene il terremoto di ieri non abbia causato direttamente l’eruzione, è probabile che abbia aumentato il vigore dell’attività, inclusa l’emissione di cenere”, ha spiegato un rappresentante dell’US Geological Survey. La Kamchatka, situata sull’Anello di Fuoco del Pacifico, è una delle regioni geologicamente più attive al mondo, con circa 300 vulcani, di cui 29 ancora attivi, secondo la NASA Earth Observatory.
L’area ha registrato anche un secondo terremoto il 3 agosto, di magnitudo 7.0, nelle vicine isole Kuril, che ha generato un’allerta tsunami di basso livello, successivamente revocata. Danila Chebrov, direttore della Kamchatka Branch of the Geophysical Service, ha dichiarato su Telegram: “Sono in corso scosse di assestamento. La loro intensità rimarrà piuttosto elevata, ma non ci aspettiamo tremori più forti nel prossimo futuro”.
Impatto sugli abitanti e sull’ambiente
Nonostante la portata degli eventi, i danni sono stati limitati rispetto alla loro potenziale gravità. In Kamchatka, il terremoto ha causato danni moderati, con alcune strutture colpite e diversi feriti, ma nessuna perdita di vite umane diretta. A Severo-Kurilsk, le onde dello tsunami hanno allagato il porto, ma le autorità locali hanno agito rapidamente per evacuare i residenti. In Giappone, 21 persone hanno subito ferite o malori legati al caldo durante le evacuazioni, e una donna di 58 anni è morta accidentalmente cadendo da una scogliera mentre fuggiva. Altrove, le allerte tsunami hanno riguardato regioni lontane come le isole Galápagos, la Polinesia Francese e il Cile, ma le onde registrate sono state generalmente inferiori alle attese, consentendo la revoca della maggior parte delle allerte entro la serata del 30 luglio.
L’eruzione del Krasheninnikov, con la sua colonna di cenere diretta verso il Pacifico, non ha causato impatti immediati sulle comunità locali, ma l’allerta arancione per l’aviazione rimane attiva per garantire la sicurezza dei voli. Le autorità russe stanno monitorando attentamente l’attività sismica e vulcanica, con previsioni di possibili ulteriori scosse di assestamento nelle prossime settimane.






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