La Marina libica, attraverso il suo portavoce, l’ammiraglio Ayob Amr Ghasem, ha segnalato contatti telefonici fra imprecisate Ong che hanno dato l’ impressione che le organizzazioni umanitarie stessero aspettando barconi con circa 570 migranti poi bloccati ieri dalla Guardia costiera libica. Lo si rileva in una nota, a disposizione oggi dell’ANSA, del portavoce della Marina libica.
Nella nota il protavoce Ghasem ha sostenuto che “chiamate wireless sono state rilevate, una mezz’ora prima dell’individuazione dei barconi, tra organizzazioni internazionali non-governative che sostenevano di voler salvare i migranti illegali in prossimità delle acque territoriali libiche. Sembrava che queste Ong aspettassero i barconi per abbordarli. Le Guardie costiere – ha aggiunto Ghasem senza fornire nomi o altri dettagli – hanno preso contatto con queste Ong e hanno domandato loro di lasciare le acque territoriali libiche”.
Il portavoce ha sottolineato che “il comportamento di queste Ong accresce il numero di barconi di migranti illegali e l’audacia dei trafficanti di esseri umani”. Nel sottolineare il caso di un migrante ucciso ieri dai trafficanti, Ghasem ha aggiunto che questi ultimi “sanno bene che la via verso l’Europa è agevole grazie a queste ong e alla loro presenza illegittima e sospetta in attesa di poveri esseri umani”.
Nelle scorse settimane sulla questione era più volte intervenuto il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, il quale aveva avanzato dei sospetti su possibili contatti fra le imbarcazioni dei migranti ed alcune Ong. Le dichiarazioni del magistrato siciliano avevano sollevato polemiche fra le forze politiche e la Commissione difesa del Senato , quella Antimafia e la commissione Schengen hanno sentito sia Zuccaro che esponenti delle organizzazioni non governative.
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