I derivati del grano che sono stati trattati con il glifosato potrebbero essere responsabili di due grandi malattie del terzo millennio ovvero la SLA e l’Alzheimer. Lo sostiene uno studio del Mit, il Massachusetts Institute of Technology.

Si concretizza così l’attacco Made in Usa agli spaghetti ed al pane e, in sintesi, allo stile di vita italiano e al nostro modo di mangiare. Ma sotto accusa gli scienziati non mettono la dieta mediterranea nel suo insieme. Al contrario solo i prodotti derivati dal grano nei quali si trovano tracce di  glifosato.

Non si tratta di un prodotto legato al grano ma di un diserbante usato in agricoltura per liberare le colture dalle piante non desiderate e far crescere il grano più libero e in misura maggiore. Insomma un prodotto introdotto dall’uomo.

Per anni l’uso di questo diserbante è stato limitato per il suo alto costo ma dal 2001, scaduto il brevetto, è di libera produzione e di maggiore impiego soprattutto nelle colture intensive. Lo studio americano adesso lega il prodotto a due importanti malattie anche se i risultati non solo complessivamente considerati finali ma di tendenza.

Fino ad ora il glisofato è stato considerato a bassa pericolosità ma nel 2015 l’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro l’ha inserito fra i prodotti potenzialmente cancerogeni. Lo studio del Mit fa un salto in avanti anche se l’evidenza scientifica continua a considerare le prove cliniche limitate tanto che l’agenzia Europea di controllo considera improbabile il legame fra glisofato e cancerosità.

Insomma dubbi tanti sull’azione di questo pesticida ma prove poche da parte della comunità scientifica anche se esiste una scuola di pensiero che sposa appieno le teorie del Mit sulla pericolosità