Oltre lo stretto

Leghista positivo al Covid19, la Camera dei Deputati corre ai ripari

Un deputato della Lega è risultato positivo al Covid-19 e alcuni colleghi e vicini di banco in Aula hanno deciso di mettersi in quarantena. Una notizia che, naturalmente, ha fatto riesplodere la paura dei contagi alla Camera.

Come conseguenza, Alessandro Fusacchia (+Europa) ed Emanuele Fiano (Partito Democratico) hanno chiesto alla presidenza di adottare il voto on-line o l’uso di altre aule di Montecitorio per garantire il distanziamento sociale. Il vicepresidente Fabio Rampelli ha fatto sapere che una risposta arriverà dalla riunionee della Conferenza dei capigruppo in programma oggi, mercoledì 29 aprile.

Nel dettaglio, Fusacchio ha ricordato che ieri, martedì 28 aprile, il deputato leghista Alberto Gusmeroli ha annunciato di aver ricevuto dai questori una telefonata in cui gli si chiedeva di restare in quarantena perché venerdì scorso era seduto, insieme ad altri quattro colleghi della Lega, vicino ad un deputato risultato positivo al Coronavirus.

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Di conseguenza, da un lato Fusacchia ha chiesto di adottare il voto telematico («usando le nuove tecnologie, visto che siamo nel Ventunesimo secolo»), o di usare altri spazi di Montecitorio. Fiano, però, ha ricordato che tali richieste erano già state avanzate il 4 marzo scorso «ma su esse era arrivato un voto di diniego da parte delle opposizioni» che hanno insistito sulla presenza fisica in Aula. «Le cose vanno raccontate per come si sono svolte», ha aggiunto Fiano.

Sui social media Gusmeroli ha scritto: «Io sto benissimo e ho sempre rispettato le dimensioni con tutti». Il post:

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