C’è preoccupazione in Italia per la decisione del governo turco, approvata dal Parlamento, di aiutare militarmente Tripoli nella guerra civile in Libia contro il generale Haftar. Poi, ci si è messa anche la tensione alle stelle tra Stati Uniti d’America e Iran dopo il raid aereo della scorsa notte a Baghdad, in Iraq.

MOVIMENTO 5 STELLE

Innanzitutto, per il MoVimento 5 Stelle, «la decisione del Parlamento turco di promuovere un intervento militare in Libia non può che preoccuparci, intensificando le tensioni in un momento già drammatico: il raggiungimento della stabilità in quel Paese diventa pià difficile con l’invio di truppe armate straniere. Da sempre sosteniamo che per risolvere il conflitto libico occorrono dialogo e diplomazia, non ulteriori avventurismi bellici».

I parlamentari del M5S hanno manifestato «preoccupazione anche per gli annunciati movimenti di miliziani jihadisti che si spostano dal teatro siriano a quello libico con sostanziale benestare di Ankara. Abbiamo in più sedi sollecitato una soluzione politica della crisi che ha già avuto gravi ripercussioni sul popolo libico e sappiamo che il presidente del Consiglio Conte, così come il ministro degli Esteri Di Maio seguono da vicino gli sviluppi della situazione. L’obiettivo è sempre stato quello di evitare fughe in avanti rispetto a un processo di pacificazione avviato insieme alle Nazioni Unite e necessario per gli equilibri di tutto il Mediterraneo».

PARTITO DEMOCRATICO

Piero Fassino, deputato del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Esteri della Camera, ha affermato: «Fermare la spirale di conflitti e violenze che attanaglia Mediterraneo e Medio Oriente. In queste ore è la assoluta priorità a cui devono dedicare tutte le loro energie le Nazioni Unite, l’Unione Europea e ogni governo che voglia bloccare la drammatica corsa a nuove sofferenze e tragedie».

«Gli eventi drammatici delle ultime settimane in Iraq, fino al raid aereo americano di questa notte – ha aggiunto – rischiano infatti di aprire un nuovo fronte di conflitti e violenze in una regione – dal Golfo Persico a Gibilterra – già pesantemente colpita dalle guerre in Yemen, Siria, Libia e dalla instabilita’ che affligge molti altri paesi. L’Italia assuma insieme all’Unione Europea tutte le iniziative necessarie a evitare altri drammatici conflitti».

ITALIA VIVA

Matteo Renzi su Twitter: «Il 2020 della politica italiana è iniziato con sterili discussioni da cortile. Quello che sta accadendo in Libia e in Medio Oriente dovrebbe farci cambiare passo e chiamare l’Italia – e l’Europa – a tornare ad avere un ruolo in politica estera».

FORZA ITALIA

«Il Medio Oriente è in fiamme, l’Iran promette vendetta contro gli USA per l’uccisione del generale Soleimani, Israele eleva il livello di allerta. La Turchia intanto sta per inviare le sue truppe in Libia dove già sono all’opera mercenari di ogni fazione. In questo scenario a tinte fosche l’Italia rischia grosso ma non ha una politica estera perché il governo giallorosso è paralizzato dalla guerra tra Di Maio, Di Battista e Paragone. Sembra una farsa, ma è una tragedia nazionale». Così Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia.

LIBERI E UGUALI

«L’uccisione di Soleimani è un gesto avventato, un fiammifero acceso in un deposito di carburante. C’è il rischio concreto di una escalation militare senza uscita. Davanti al quadro molto preoccupante che si sta delineando tra l’intervento militare turco in Libia e le continue tensioni in Medio Oriente serve una risposta europea, una linea condivisa che rimetta al centro la politica e la diplomazia». Così in una nota Erasmo Palazzotto, deputato di Liberi e uguali e componente della commissione Affari esteri di Montecitorio.

FRATELLI D’ITALIA

«La complessa questione mediorientale, in cui si innesta la rivalità tra Iran e Arabia Saudita, non merita tifoserie da stadio ma necessita di grande attenzione. Una escalation delle tensioni in Medio Oriente (con possibili ripercussioni anche in Libia) non è nellinteresse dell’Italia perché rischia di acuire il problema immigrazione, alimentare il terrorismo e danneggiare ulteriormente leconomia europea». Così su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

«In questo quadro – ha aggiunto la deputata FdI – esprimo la più ferma condanna al gravissimo assalto all’ambasciata statunitense in Iraq e una forte preoccupazione per le conseguenze della reazione americana che ne è seguita. L’Italia e l’Unione Europea dovrebbero fare tutto il possibile per favorire un percorso di pacificazione dellarea che garantisca la sicurezza di Israele ma anche la lotta senza indugi agli integralisti islamici dell’ISIS, e non solo, che hanno insanguinato il Medio oriente e fatto strage delle minoranze etniche e religiose, soprattutto cristiane. La mia principale preoccupazione va oggi ai nostri soldati presenti sul campo che senza una celere e chiara presa di posizione dell’Italia sulla strategia da tenere, rischiano di essere messi in una situazione molto difficile».

LEGA

«Donne e uomini liberi, alla faccia dei silenzi dei pavidi dell’Italia e dell’Unione Europea, devono ringraziare Trump e la democrazia americana per aver eliminato uno degli uomini più pericolosi e spietati al mondo, un terrorista islamico, un nemico dell’Occidente, di Israele, dei diritti e delle libertà», così il leader della Lega Matteo Salvini.

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