Grande tristezza e sgomento al Duomo di Brescia per l’ultimo saluto a Nadia Toffa.
Centinaia di persone, arrivate anche da altre parti d’Italia, hanno partecipato al funerale della giornalista e inviata della trasmissione televisiva “Le Iene” morta a 40 anni.
Nadia Toffa ha perso la sua battaglia (iniziata nel 2017) contro il cancro ma rimarrà per sempre attuale il suo messaggio di coraggio e speranza. Il suo grande sorriso luminoso, la sua tenacia, la sua forza di volontà sono stati un esempio per molti. “Ragazzi, sorridete sempre!” era solita dire Nadia a chiunque la conoscesse o incrociasse anche solo per un attimo.
Un lungo applauso ha accompagnato l’arrivo del feretro al Duomo, dove erano presenti tutte le ‘iene’, i colleghi di Nadia che ribadiscono: “Per noi niente sarà più uguale a prima”.
A celebrare le esequie, come da volontà di Nadia, Padre Maurizio Patriciello, sacerdote simbolo della lotta alla “Terra dei Fuochi” in Campania, una triste realtà alla quale Nadia aveva dedicato diversi servizi televisivi.
Come riporta Tgcom24, nella sua omelia Patriciello ha detto: “Nadia ha avuto fame e sete di giustizia dove ci sono i più bistrattati, nella Terra dei Fuochi. Nadia era dalla parte dei più deboli. Nadia, tu sei stata amata perché hai amato la verità e hai fatto del tuo lavoro una missione, come dovremmo fare tutti”.
E ancora: “Nadia non si è vergognata della sua malattia, qualcuno non lo ha compreso. Come si fa a comprendere una ragazza bella e sveglia che dice ‘porto una parrucca’?”. “Lei ha avuto il coraggio di dire questa è una parrucca. Nadia, hai raccontato la tua paura, le tue speranze, la tua è stata vita sino all’ultimo respiro”.
Commosso anche il ricordo del vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada: “In punta di piedi ma con sincero affetto vorrei farmi vicino ai familiari di Nadia Toffa, condividere nella speranza per quanto mi è possibile il loro grande dolore. Mi affianco ai suoi colleghi di lavoro e alle tante persone che l’hanno conosciuta, per rendere onore al suo indomito coraggio, al suo sorriso gentile, alla sua lotta contro la disonestà, ma sopratutto la sua passione per la vita, la vita vera”.
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