Sottoposto a sequestro preventivo il bar pasticceria Curtatone, in Borgo Ognissanti a Firenze. Il provvedimento, eseguito da carabinieri e guardia di finanza, è stato disposto in via d’urgenza dalla procura distrettuale antimafia nell’ambito di un’inchiesta per bancarotta fraudolenta.

Nell’ambito delle stesse indagini il 27 marzo scorso erano state arrestate quattro persone, tra le quali Giovanni Sutera, un mafioso condannato per due omicidi, e il fratello Renato, accusati di avere finanziato e organizzato un’associazione per delinquere finalizzata alla coltivazione, in Spagna, di ingenti quantitativi di marijuana da importare e commercializzare in Italia. Contestualmente agli arresti, la procura aveva chiesto il sequestro preventivo ai fini della confisca del caffè Curtatone, che fu negato dal gip.

Secondo quanto spiegato dai carabinieri, il valore del bar sequestrato è di circa un milione di euro. Per l’accusa, i fratelli Sutera avrebbero costituito società commerciali fittizie, intestate a prestanome, così schermando la titolarità e comunque la disponibilità effettiva del bar, a loro pienamente riferibile.

Le società di volta in volta venivano fatte fallire, omettendo sistematicamente di versare i contributi previdenziali e le imposte. Le successive indagini, coordinate dalla pm Giuseppina Mione, hanno permesso di accertare che nel 2016 i fratelli Sutera, in qualità di amministratori di fatto della Mela Srl, società dichiarata fallita dal tribunale di Firenze lo scorso ottobre, in concorso con il legale rappresentante e con l’imprenditore fiorentino Luigi Morelli, avrebbero distratto la somma di 50 mila euro e lo stesso bar Curtatone, di cui la società era proprietaria, trasferendolo senza ad un’altra ditta a loro riconducibile, la Caffè Italia Srl.