Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, su Facebook ha affermato che «la mascherina chirurgica può causare ai bambini, sulla base di esperienze di utilizzo: senso di calore, irritazione, difficoltà respiratorie, fastidio, difficoltà di concentrazione, distrazione e bassa accettazione della maschera stessa. Inoltre, l’efficacia delle stesse non è stata dimostrata durante il gioco e le attività fisiche».
L’esperto ha condiviso sul social media il documento ufficiale dell’OMS e dell’UNICEF sull’uso delle mascherine per i bambini a scuola. Quindi, con documenti ‘alla mano’, base dei documenti, Bassetti ha affronato il tema dell’uso delle mascherina a scuola anche per i bambini rivolgendosi «a tutti gli ignoranti (nel senso etimologico del termine) che non studiano, non leggono, ma blaterano, criticano e denunciano».
Secondo l’infettivologo, «anche negli adulti la maschera chirurgica ha ridotto la capacità cardio-polmonare durante gli sforzi (non fanno uno sforzo i nostri ragazzi durante le interrogazioni?)». Infine, Bassetti spera «che chi critica le mie affermazioni sappia almeno leggere, visto che per comprendere e per scrivere hanno dimostrato numerosi problemi».
Sull’argomento è intervenuta anche Anna Ascani, vice ministro dell’Istruzione, secondo cui la discussione sull’obbligo di indossare o meno la mascherina in classe «non è fondata sulla lettura dei verbali del Comitato tecnico scientifico che su questo ha dato invece una risposta chiara».
«Noi forniremo 10 milioni di mascherine gratuite al giorno alle scuole italiane – ha spiegato Ascani – perché studenti e personale possano avere a disposizione, nei momenti in cui il distanziamento non è garantito, un dispositivo di protezione individuale. Al banco, dove la distanza reciproca è assicurata, il Comitato tecnico scientifico ha chiarito che non è necessario indossare per cinque ore la mascherina».
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