Mercoledì 16 giugno, alle 8.30, avranno inizio per 540mila maturandi gli esami di Stato.

Come già successo nel 2020, anche quest’anno le Commissioni saranno presiedute da un presidente esterno all’istituzione scolastica e saranno composte da sei commissari interni. In particolare, le commissioni saranno 13.349 per un totale di 26.547 classi coinvolte.

L’esame prevede un colloquio orale, che partirà dalla discussione di un elaborato il cui argomento è stato assegnato a ciascuna studentessa e a ciascuno studente dai Consigli di classe.

Dopo la discussione dell’elaborato, il colloquio proseguirà con la discussione di un testo già oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di Lingua e letteratura italiana, con l’analisi di materiali (un testo, un documento, un’esperienza, un problema, un progetto) predisposti dalla commissione con trattazione di nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline.

Il candidato dovrà dimostrare, nel corso del colloquio, di aver maturato le competenze e le conoscenze previste nell’ambito dell’Educazione civica.

La durata indicativa del colloquio sarà di 60 minuti. Il credito scolastico sarà attribuito fino a un massimo di 60 punti, di cui fino a 18 per la classe terza, fino a 20 per la classe quarta e fino a 22 per la classe quinta. Con l’orale verranno assegnati fino a 40 punti. La valutazione finale sarà espressa in centesimi e sarà possibile ottenere la lode.

Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione, ha affermato: «Quest’anno abbiamo introdotto una cosa importante: da marzo i consigli di istituto hanno discusso su dei temi che i ragazzi possono svolgere avendo un mese di tempo, un elaborato e non una tesina. Questa è la base dell’orale. Non è un orale a caso ma parte da un lavoro fatto in un mese, discusso con le scuole, dato con anticipo alla commissione e quindi finalmente c’è uno scritto ragionato, pensato e discusso».

Bianchi non ha escluso che questo modello potrebbe diventare stabilmente il nuovo esame di Maturità.

«Vediamo come va. Ho dei riscontri positivi tra i ragazzi. L’idea di avere tempo per mostrare un pensiero articolato e complesso è la vera Maturità», ha aggiunto.

Sulle polemiche dell’assenza delle prove scritte il ministro ha affermato che si tratta «di una sciocchezza. Noi abbiamo chiesto alle scuole di fare un passo in più: individuare un tema e aumentare il grado di integrazione con i propri docenti. Abbiamo chiesto di fare un elaborato per sviluppare un pensiero complesso».