Dmitry Medvedev, vicecapo del Consiglio di sicurezza russo, intervistato dai media di Mosca, tiene sempre alta l’asticella della tensione con le sue dichiarazioni.

L’ex presidente della Federazione russa, infatti, stavolta ha detto che “qualsiasi tentativo di invadere la Crimea equivarrebbe a una dichiarazione di guerra contro la Russia. Se uno Stato membro della NATO facesse una tale mossa, porterebbe a un conflitto contro l’intera Alleanza dell’Atlantico del Nord: alla terza guerra mondiale, a un disastro totale”.

Inoltre, per Medvedev sarebbe più pericolosa l’adesione dell’Ucraina alla NATO che quella di Svezia e Finlandia, nei confronti delle quali c’è stata anche l’apertura della Turchia.

Medvedev ha anche affermato che “è chiaro che tutti questi blocchi e divieti sono a lungo termine. I nostri oppositori stanno aspettando che ci inchiniamo a loro, o la nostra economia crollerà. Assicurano ai loro cittadini che le ‘sanzioni infernali’ contro la Russia stanno per portarla alla rovina. Devo deluderli: questo non accadrà”, aggiungendo che l’Occidente “sottostima la Russia, come al solito, o, più precisamente, prova un pio desiderio”.

Medvedev ha anche puntato il ditto sulla Lituania: “La decisione di vietare il transito delle merci russe, un elenco delle quali occupa più di 60 pagine, è così rozzo che non ha senso nemmeno commentarla. Questa è un’altra prova che la Lituania non pensa nemmeno alle conseguenze delle proprie azioni”.

Per Medeved “l’affermazione che la Lituania stia solo attuando le decisioni prese dall’Unione europea non regge perché in fondo, anche durante l’adozione delle sanzioni si discute di eccezioni e interpretazioni sul da farsi. Per non creare problemi specifici a un singolo Paese o per non violare accordi fondamentali multilaterali e bilaterali. La colpa, quindi, del divieto di transito è tutta di Vilnius. E tutte le conseguenze negative arriveranno proprio per lei”.