«Mi è dispiaciuto ci siano state polemiche strumentali su un passaggio del mio discorso in Senato, su un tema che mi fa sobbalzare il cuore. L’idea che una persona possa morire da sola mi fa uscire di testa. Su questo tema ho una sensibilità particolare».

Così Matteo Renzi, leader di Italia Viva, in una diretta su Facebook, rispondendo alle polemiche su una frase che ha pronunciato ieri: «La gente di Bergamo e Brescia che non c’è più, se potesse parlare ci direbbe di riaprire».

L’ex premier oggi ha detto: «Quando ho visto il corteo delle bare a Bergamo sui camion dell’esercito, la cosa sconvolgente era l’anonimato. Ieri ho fatto un passaggio che tutto era tranne un attacco: chi ha voluto strumentalmente fare polemica sulle mie parole sui morti di Bergamo e Brescia cerca solo un appiglio per lo scontro. Ma io non rilancerò polemiche assurde su una cosa su cui si deve avere solo silenzio e rispetto».

Sulla vicenda è intervenuto anche Matteo Salvini, leader della Lega: «Io i morti li lascerei in pace. Non li tirerei mai in ballo in un discorso politico perché sono oltretutto persone morte da sole», ha detto il leghista a Mattino Cinque.

E Roberto Calderoli, vice presidente del Senato, ha detto: «Renzi lasci in pace i morti, lasci in pace i tremila morti bergamaschi (ufficiali, sappiamo che sono il doppio) causati anche dall’indecisione e dagli errori commessi dal Governo di cui lui fa parte e che lui tiene in piedi con i suoi voti decisivi. Bergamo ha pagato un prezzo enorme in vite umane, Bergamo ora ha bisogno di aiuti concreti per far ripartire la sua economia, non di strumentalizzazioni di un politico senza bussola che annaspa con un partitello di transfughi, un micro partito inesistente con percentuali da prefisso telefonico. Renzi pensi al suo Governo, ripeto e sottolineo suo, e lasci in pace i nostri morti. E non venga a Bergamo a fare passerella perché altrimenti farà il pieno di ortaggi e pomodori».

Infine, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo: «Mi pare un’uscita a dir poco infelice. Se Renzi voleva rendere omaggio ai nostri morti, il modo – coinvolgerli a sostegno della sua proposta di riapertura delle attività – è decisamente quello sbagliato. La gente di Bergamo e Brescia che non c’è più, se potesse parlare ci direbbe di riaprire».

«Immagino che il leader di Italia Viva – ha aggiunto Gori – volesse sottolineare l’attaccamento al lavoro della gente di Bergamo e di Brescia. Ma sostenere che le vittime del virus, se potessero parlare, ‘vorrebbero’ oggi la riapertura appare purtroppo stonato e strumentale. Sono certo che Renzi ha pieno rispetto del dolore di queste province: quella pronunciata al Senato è però una frase decisamente fuori luogo».

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