Oggi, mercoledì 7 maggio, il mondo del diritto italiano ha perso una delle sue figure più emblematiche: Nino Marazzita, avvocato penalista, giornalista e personaggio televisivo, si è spento a Roma all’età di 87 anni.

La notizia, annunciata dal figlio Giuseppe, anch’egli avvocato, ha commosso colleghi, amici e il pubblico che lo ha seguito per decenni. Sul suo profilo Facebook, Giuseppe ha scritto: “Oggi mio padre ha combattuto con la grinta di sempre l’ultima battaglia, quella che nessuno può vincere. Lascia un grande vuoto, insieme al ricordo indelebile della sua intelligenza, della sua ironia, della sua grande umanità e della sua dolcezza. Ciao Papino”.

Nato a Palmi, in Calabria, il 2 aprile 1938, Marazzita ha dedicato oltre mezzo secolo alla professione forense, diventando protagonista di alcuni dei processi più celebri e complessi della storia italiana. La sua carriera, intrecciata con la cronaca nera e la politica giudiziaria, lo ha reso una figura iconica, soprannominata “l’avvocato dei diavoli” per il coraggio con cui ha affrontato casi controversi.

Una carriera al centro dei grandi gialli

Marazzita inizia a esercitare la professione di avvocato penalista nel 1965, dopo essersi laureato in Giurisprudenza seguendo le orme del padre, Giuseppe Marazzita, avvocato e senatore socialista. Formatosi sotto la guida del maestro Giuseppe Sotgiu, Marazzita si distingue presto per la sua abilità oratoria e la capacità di navigare casi giudiziari complessi. Tra i processi che lo consacrano come uno dei più noti penalisti italiani:

  • Omicidio di Pier Paolo Pasolini (1975): Marazzita rappresenta la famiglia dello scrittore come avvocato di parte civile. Sostiene la tesi di un omicidio premeditato, supportato dal medico legale Faustino Durante, secondo cui Pasolini non muore per un semplice investimento, ma per un’aggressione violenta da parte di più persone.
  • Massacro del Circeo (1975): Agisce come legale della famiglia di Rosaria Lopez, una delle vittime del brutale crimine. Il processo, che vede la condanna di Angelo Izzo, segna un momento cruciale nella lotta contro la violenza di genere in Italia.
  • Sequestro e omicidio di Aldo Moro (1978): Rappresenta Eleonora Moro, vedova dello statista, nel processo contro le Brigate Rosse, contribuendo a fare luce su uno dei capitoli più bui della storia italiana.
  • Mostro di Firenze: Difende Pietro Pacciani in grado d’appello, ottenendo la sua assoluzione, un risultato che alimenta dibattiti sulla gestione del caso.
  • Donato Bilancia: Assume la difesa del serial killer, ma abbandona l’incarico quando Bilancia rifiuta una perizia psichiatrica, dimostrando la sua fermezza etica.

Marazzita si occupa anche di casi meno noti ma altrettanto complessi, come la difesa della famiglia Bianchi per la morte di Milena Bianchi in Tunisia e l’assistenza a personaggi dello spettacolo e della cultura, tra cui Jean-Paul Sartre, Alberto Moravia e Roberto Benigni.

Un penalista tra etica e media

Soprannominato “l’avvocato dei diavoli” per la sua propensione a difendere imputati controversi, Marazzita affronta i processi con un approccio rigoroso e indipendente. In un’intervista, spiega la sua filosofia:  “Più facile [difendere] i criminali comuni: con i politici, come con gli avvocati, c’è una difficoltà di fondo: vogliono fare il processo da loro. Con i criminali comuni e quelli incalliti è più facile: stanno a sentire attentamente, recepiscono e assorbono come spugne”.

La sua capacità di mantenere un distacco professionale, pur sotto la pressione dei media e dell’opinione pubblica, lo rende una figura unica. Marazzita si distingue anche per il suo impegno contro la malagiustizia e le ingerenze politiche nei processi, sostenendo la necessità di una separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e inquirenti per garantire processi equi.

Oltre il tribunale: giornalista e divulgatore

Marazzita non si limita alla professione forense. Dal 1985 al 1995, conduce su Rai Radio 1 la trasmissione Uno studio per voi, rispondendo a quesiti giuridici degli ascoltatori. Collabora con il programma Italia: Istruzioni per l’uso, condotto da Emanuela Falcetti, e con riviste come Detective & Crime e Polizia e Democrazia. Negli anni ’90 e 2000, presenta su Rai 2 la rubrica L’Avvocato risponde, diventando un volto noto al grande pubblico.

Dal 2013 al 2019, Marazzita è tra i giudici di Forum, il tribunale televisivo di Canale 5 e Rete 4, dove la sua competenza e il suo carisma conquistano il pubblico. La sua presenza in trasmissioni come Twitch Crime di Francesca Bugamelli nel 2022, dove svela retroscena dei grandi processi, consolida la sua reputazione come narratore della cronaca giudiziaria.

Nel 2006, insieme a Matilde Amorosi, pubblica il libro L’avvocato dei diavoli: da Pietro Pacciani a Donato Bilancia (Rizzoli), una raccolta di storie che ripercorre i suoi 40 anni di carriera. Nel 2020, esce Uomini e donne. Parità virtuali (Ad Maiora), un saggio che denuncia l’ipocrisia delle narrazioni sulla parità di genere.