Una lite domestica sfocia in tragedia a Napoli: Lucia Salemme, 58 anni, accoltella a morte il marito Ciro Rapuano, 59 anni, sostenendo di essersi difesa da un’aggressione. La Procura indaga per omicidio volontario, mentre la donna, ferita, è stata dimessa dall’ospedale.

Nella notte tra il 3 e il 4 settembre, un drammatico episodio di violenza domestica ha sconvolto il quartiere Vicaria-Mercato, nel cuore di Napoli. In un appartamento di via Sant’Arcangelo a Baiano, una donna di 58 anni, Lucia Salemme, ha ucciso il marito, Ciro Rapuano, 59 anni, con diverse coltellate. Secondo quanto riferito dalla donna agli agenti della Polizia di Stato, l’atto sarebbe stato una reazione a un’aggressione subita dal coniuge, che l’avrebbe ferita con un coltello. La vicenda, avvenuta davanti alla figlia della coppia e alla loro nipotina, è ora al vaglio della Squadra Mobile e della Procura di Napoli, che indagano per omicidio volontario.

La dinamica della tragedia

L’episodio si è consumato tra le 2:30 e le 2:45 della notte, in un’abitazione situata nel quartiere Forcella, a ridosso del centralissimo corso Umberto. Secondo la ricostruzione fornita da Lucia Salemme, la lite sarebbe degenerata quando il marito, Ciro Rapuano, l’avrebbe aggredita con un coltello, ferendola a un braccio. La donna, per difendersi, avrebbe preso un altro coltello dal cassetto della cucina e colpito il coniuge al torace, provocandone la morte. Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli e del Commissariato Decumani, intervenuti sul posto dopo la chiamata al 113 effettuata dalla stessa Salemme, hanno trovato il corpo senza vita di Rapuano, disteso sul letto, con evidenti ferite da arma da taglio. In casa erano presenti anche la figlia 28enne della coppia e la nipotina, testimoni involontarie del dramma.

L’intervento dei soccorsi e lo stato di salute della donna

Lucia Salemme, ferita durante la colluttazione, è stata soccorsa dai vicini e trasportata d’urgenza all’ospedale Vecchio Pellegrini, dove è stata ricoverata in codice rosso. I medici hanno confermato che, nonostante la gravità della ferita al braccio, la donna non è in pericolo di vita. Dopo le cure, Salemme è stata dimessa dall’ospedale e sottoposta a un lungo interrogatorio da parte degli investigatori della Squadra Mobile e di un magistrato della IV sezione della Procura di Napoli, specializzata nelle fasce deboli. La sua versione dei fatti, che punta sulla legittima difesa, è attualmente sotto esame, mentre le autorità lavorano per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.

Le indagini in corso

La Procura di Napoli, coordinata dalla IV sezione, ha aperto un fascicolo per omicidio volontario a carico di Lucia Salemme, che è stata arrestata dopo l’interrogatorio. Gli inquirenti stanno analizzando ogni dettaglio della vicenda, cercando di chiarire se l’omicidio sia effettivamente avvenuto in un contesto di autodifesa, come sostenuto dalla donna, o se vi siano altre circostanze da approfondire. La Polizia Scientifica ha effettuato rilievi nell’appartamento, mentre gli agenti hanno raccolto le testimonianze dei vicini e della figlia della coppia, presente al momento dei fatti. Un elemento chiave delle indagini è il contesto familiare: secondo alcune fonti, la coppia viveva in un ambiente segnato da tensioni pregresse, che potrebbero aver contribuito all’escalation della violenza.

Il profilo della vittima

Ciro Rapuano, 59 anni, era un uomo incensurato che lavorava in un garage nel centro di Napoli. Descritto come una persona riservata, non risultano precedenti penali a suo carico.

Foto: Fanpage.