Stamattina sono state recuperate altre vittime del naufragio del barcone che si è schiantato domenica 26 febbraio a poche decine di metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro, nel Crotonese, in Calabria.

Anzitutto, c’è stato il recupero di una bambina di tre anni, il 17esimo minore. L’identificazione della piccola si presenta, però, difficile a causa della lunga permanenza in acqua. I sedici minori trovati morti in precedenza, invece, sono stati tutti identificati grazie al lavoro della Polizia scientifica di Crotone. Tre dei minori sopravvissuti sono ancora ricoverati nel reparto di pediatria dell’ospedale di Crotone dove, in totale, ne restano cinque. Le condizioni dei bambini, comunque, “non destano preoccupazione”. Poi, è stato ritrovato il corpo di una donna. Salgono così a 72 le vittime ufficiali del naufragio e le ricerche proseguono per trovare gli altri dispersi.

Naufragio di migranti al largo di Crotone.

L’appello della comunità musulmana di Cutro

La comunità musulmana di Cutro e di tutta la provincia di Crotone ha lanciato un appello per trovare un terreno e poterti seppellire i migranti musulmani morti nel naufragio: “Un terreno, anche non grande, per poter seppellire i nostri fratelli morti nel naufragio di Steccato di Cutro”. L’appello è rivolto a tutti coloro che potrebbero “mettere a disposizione un pezzo di terra per dare sepoltura nel modo più appropriato per ì musulmani”. La stessa comunità musulmana “si accollerebbe i lavori di sepoltura e la realizzazione delle piccole strutture”. A Cutro è presente una moschea dove poter pregare.

Domani, mercoledì 8 marzo, infine, i primi tre superstiti del naufragio saranno trasferiti a San Benedetto Ullano, in provincia di Cosenza. Si tratta di tre uomini pakistani che saranno destinati in accoglienza al SAI di San Benedetto Ullano, gestito dall’Associazione don Vincenzo Matrangolo.

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