Secondo il Dossier Nascite e Covid-19 presentato in questi giorni alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Documento di Economia e Finanza (DEF) dagli esperti del Dipartimento per la Produzione Statistica dell’Istat, è previsto in Italia un crollo delle nascite specialmente dopo l’emergenza coronavirus.

Sull’argomento è intervenuto il dott. Andrea Militello, andrologo e urologo che lavora a Roma e Milano, esperto in fisiopatologia della riproduzione umana: «La fertilità maschile è in netto calo in Italia da molto tempo per vari motivi di natura ambientale, vedi l’inquinamento specialmente con i fitoestrogeni, ormoni femminili rilasciati da numerosi prodotti usati in estetica o come i bisfenoli, presenti nelle plastiche, stili di vita errati e alimentazione errata ma a dare il colpo finale è stata l’infezione da Covid-19».

Andrea Militello, urologo e andrologo.

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«Chiaramente – ha aggiunto l’esperto – dobbiamo considerare anche che l’aspetto psicologico, le incertezze e i dubbi sul futuro economico hanno dato delle ripercussioni sulla progettualità. Ciò ha avuto delle ripercussioni negative nella programmazione della gravidanza in tantissime coppie, che in questo periodo hanno addirittura perso il lavoro».

«Nello stesso tempo – ha proseguito il dott. Militello – un dato più tecnico è legato al fatto che il Coronavirus può attaccare i recettori Ace 2, come abbiamo ormai ben capito anche dalle informazioni sul web, recettori che sono molto presenti anche a livello del tessuto testicolare proprio a livello delle cellule che producono il testosterone e gli spermatozoi».

«Per questo dobbiamo aspettarci in futuro un calo dell’indice di fertilità che è già compromessa nell’uomo italiano che si ripercuoterà in un drastico calo delle nascite. E inoltre dobbiamo tenere in conto la possibilità di contaminazione virale anche con i rapporti sessuali non protetti», ha aggiunto il medico.

Secondo il medico, bisogna «anticipare gli eventi affidandosi allo specialista-andrologo per diagnosticare il grado di infertilità e tentare l’eventuale recupero della fertilità ripristinando la spermatogenesi».

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