Neve ed altro ancora. Succede ormai da diversi giorni in diversi posti dell’Italia centrale e meridionale, anche se il caso limite appare senz’altro quello abruzzese.

Eppure, nonostante le numerose richieste, nessuno interviene per fermare la caccia. E’ di ieri la notizia di un intervento dei Carabinieri Forestali del Comando Stazione di Tagliacozzo, dipendenti dal Gruppo Carabinieri Forestale di L’Aquila che hanno provveduto a identificare sei cacciatori in battuta. Si trattava di tre laziali e tre abruzzesi che sarebbero stati trovati in possesso di quattro caprioli uccisi, subito sequestrati come le loro armi.

Pert l’ENPA risulta inconcepibile che, in una situazione di emergenza così estrema, ancora non sia stato disposto lo stop alla stagione venatoria 2016. Questo nonostante le ripetute richieste inviate da ENPA al Ministro degli Interni, Angelino Alfano, e ai presidenti delle Regioni. “La situazione rasenta il paradosso – afferma la Protezione Animali – perché mentre i soccorritori annaspano nella neve e tra le macerie dell’ultima scossa, nulla impedisce ai cacciatori di scaricare i loro fucili sulla fauna stremata e di creare possibili situazioni di intralcio alle squadre che stanno cercando di mettere in sicurezza persone e animali”.

Sempre secondo l’associazione, il gelo di queste settimane avrebbe costretto i selvatici, in grandissima difficoltà per il freddo, a cercare rifugio sulle poche aree prive di neve dove sono attesi dai cacciatori. “Come se ciò non bastasse tra una settimana partirà, proprio in Abruzzo, un insensato piano di abbattimento a danno delle volpi, la cui popolazione, probabilmente, sarà già stata decimata dal gelo. Tutto questo perché le volpi sono accusate di nutrirsi di lepri e fagiani reimmessi a fini venatori e, quindi, di “entrare in competizione” con i cacciatori”. Si tratterebbe, come Enpa ha più volte denunciato, di un piano che non ha il parere dell’ISPRA e che è già oggetto di contenzioso per le numerose irregolarità rispetto alla legge 157/92 (mancato applicazione dei metodi ecologici, obbligatori e prioritari per legge; uccisioni in tana anche di cuccioli, libertà di sparo per tutti i cacciatori e sono solo per i selecontrollori).

«Insomma – prosegue Enpa – che si tratti di caccia tout court o di abbattimento delle volpi o di uccisioni ai danni di qualsiasi altra specie, non è più tempo di regali alla lobby venatoria. E non lo è, anche e soprattutto, in nome di un territorio devastato che tornare a vivere; che deve tornare a popolarsi di quella vita animale di cui le doppiette rappresentano l’antitesi».

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