Il sabotaggio al gasdotto Nord Stream? Il Regno Unito è il responsabile. Lo ritiene la Russia, come dichiarato alla stampa da Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino.

Mosca, infatti, ha accusato il Regno Unito di avere “diretto e coordinato” il sabotaggio al gasdotto Nord Stream. “I nostri servizi di intelligence dispongono di prove che suggeriscono che l’attacco è stato diretto e coordinato da specialisti militari britannici”, ha affermato Peskov.

Il Cremlino, inoltre, sta valutando quali “ulteriori passi” intraprendere in risposta all’attacco britannico. Londra smentisce le affermazioni russe, progettate per distrarre dai fallimenti militari russi in Ucraina. Mosca ha anche affermato che non è stata presa alcuna decisione sull’opportunità di riparare gli oleodotti di proprietà russa.

“La mobilitazione parziale è stata completata”

Poi, a proposito del conflitto in Ucraina, Peskov ha pure annunciato che la mobilitazione parziale decretata dal presidente russo Vladimir Putin è  stata completata e il provvedimento non prevede ulteriori richiami di riservisti russi alle armi. In totale, come spiegato da Serghei Shoigu, ministro della Difesa del Cremlino, sono 87mila, su un totale di 300mila mobilitati, i riservisti russi inviati al fronte: “Il coordinamento bellico delle unità costituite è in fase di completamento nei campi di addestramento. Gli sforzi principali si concentrano sull’addestramento sul campo, sulla capacità di utilizzare le comunicazioni, la navigazione e la ricognizione, oltre tremila istruttori che hanno acquisito esperienza di combattimento durante l’operazione militare speciale sono stati coinvolti”.

Missili russi su Mykolaiv

Infine, la scorsa notte si sono registrati bombardamenti russi su Mykolaiv con missili S-300, uccidendo una donna e danneggiando numerosi edifici civili, tra cui una scuola. Lo ha riferito su Telegram il sindaco della città ecraina, Oleksandr Sienkovych.

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