Nuovo esodo dal Nord verso il Sud Italia e, quindi, nuove difficoltà per contenere l’epidemia di coronavirus nelle altre zone del Paese.

Su Facebook il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha scritto: «Ci state portando tanti altri focolai di contagio che avremmo potuto evitare».  E ancora: «Di nuovo ondate di pugliesi che tornano in Puglia dal nord. E con loro arrivano migliaia di possibilità di contagio in più». In Puglia, tra l’altro, ieri si sono registrati 50 nuovi casi di pazienti positivi al coronavirus e il totale è salito a 158.

Emiliano ha poi aggiunto: «Avrete probabilmente esibito ai soldati alle stazioni le vostre legittime autocertificazioni sulla motivazione del vostro ritorno, spero che abbiate le mascherine e che teniate la distanza di un metro l’uno dall’altro in treno. In pochi giorni – migliaia e migliaia di persone hanno fatto rientro in Puglia aggravando la nostra già drammatica situazione. Vi ricordo che appena arrivate dovete richiudervi in casa (per 14 giorni con dichiarazione di presenza sul territorio pugliese, n.d.r.) e che dovete stare lontani da genitori, fratelli, nipoti, amici, nonni e malati che rischiano di morire se contagiati».

Da rimarcare, comunque, che da alcune amministrazioni del Nord è scattato l’invito ai non residenti di recarsi nei rispettivi luoghi d’origine. È questo il caso della Provincia Autonoma di Bolzano che nell’ordinanza emanata il 12 marzo 2020  – Ulteriori misure urgenti per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019 – si legge: «Ai turisti, ospiti, villeggianti e a tutte le altre persone presenti sul territorio provinciale che non hanno la propria residenza in Alto Adige, di rientrare alla propria residenza affinché possano eventualmente beneficiare delle prestazioni dei propri medici di base e pediatri di libera scelta».

Come riportato su LaVoceDiBolzano.it, un avvocato di Bolzano, Luca Crisafulli, sui social media ha scritto: «Ecco l’ordinanza del Presidente della provincia n. 8/20, laddove dispone per tutti i non residenti in Alto Adige – non soltanto per i turisti – l’obbligo di lasciare il territorio provinciale, è mal formulata. Deve essere garantito il diritto di chi ha un domicilio in provincia e che ha diritto di accedere al Servizio Sanitario Nazionale di rimanere in Alto Adige, altrimenti l’applicazione della misura avrebbe effetti aberranti. Sono tanti i lavoratori che, pur mantenendo la residenza anagrafica nei loro luoghi di origine, vivono stabilmente e lavorano in Alto Adige. Che facciamo di tutti i non residenti stabilmente domiciliati in Alto Adige? Li mettiamo sul primo treno?».

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