Da domani, mercoledì 15 dicembre, così come accadrà nelle scuole, scatterà l’obbligo di vaccinazione anti Covid-19 per militari e forze di polizia.

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in audizione alla commissione Affari costituzionali del Senato, ha sottolineato che “ci sarà un continuo monitoraggio sugli operatori che hanno adempiuto all’obbligo. Prima dell’introduzione dell’obbligo il monitoraggio non era consentito per la privacy, oggi è invece possibile per la necessaria verifica posta in carico dei datori di lavoro. Ci si attende da questo un’ulteriore spinta ad aderire alla campagna da parte degli operatori”.

Lamberto Giannini, capo della Polizia ha già fitmato la circolare inviata a tutti i dirigenti degli uffici e dei rreparti della Polizia di Stato.

I controlli

Spetterà ai dirigenti responsabili, o ai dirigenti da loro delegati, delle diverse articolazioni centrali e periferiche dell’Amministrazione della Pubblica Scurezza verificare l’osservanza dell’obbligo. Nel caso in cui non risulti la somministrazione della vaccinazione o la presentazione della relativa richiesta, la persona viene invitata – mediante consegna diretta o, se assenti, con qualsiasi mezzo di notifica legalmente previsto –  a produrre entro cinque giorni alcuni documenti tra cui l’attestazione della omissione o del differimento della vaccinazione in relazione a specifiche condizioni cliniche attestate dal medico di base, o la presentazione di richiesta di vaccinazione da fare in un termine non superiore a venti giorni.

Cosa succede in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale

L’atto di accertamento dell’inadempimento dell’obbligo vaccinale determina l’immediata comunicazione scritta all’interessato e la sospensione dall’attività lavorativa senza conseguenze disciplinari e con il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. In tale ipotesi al poliziotto sono temporaneamente ritirati la tessera di riconoscimento, la placca, l’arma in dotazione individuale e le manette.

Le sanzioni

Relativamente alle sanzioni, lo svolgimento dell’attività lavorativa in violazione dell’obbligo vaccinale, è punito con il pagamento di una somma da 600 a 1.500 euro (l’applicazione compete al Prefetto competente per territorio) somma che va dai 400 ai 1.000 euro per i responsabili degli uffici che vengono meno al dovere di assicurare il rispetto dell’obbligo vaccinale.

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