Domani, mercoledì 15 dicembre, scatterà l’obbligo vaccinale per il personale della scuola. Stamattina, pertanto, sarà diffusa una circolare alle scuole con le indicazioni per i controlli, che saranno su piattaforma e automatici come già avviene per il Green Pass.
Dal 15 dicembre, come riportato sulla circolare a firma di Stefano Versari, capo Dipartimento per il sistema educativo di istruizione e formazione del MIUR, pubblicata da IlRestoDelCarlino.it, “la vaccinazione costituisce requisito essenziale ed obbligatorio per lo svolgimento dell’attivita lavorativa di dirigenti scolastici, docenti e personale Ata delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione e del personale delle ulteriori tipologie di servizi scolastici e formativi sopra richiamati. L’obbligo si applica al personale a tempo determinato e indeterminato”.
Inoltre, “pare e possa ritenersi escluso chi ha un rapporto di lavoro che risulti sospeso, come nel caso di collocamento fuori ruolo, aspettativa a qualunque titolo, congedo per maternita o parentale”.
Chi è esentato dal vaccino
Sono esentati dal vaccino anti Covid-19 chi ha “un caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale, nel rispetto delle circolari del Ministero della salute in materia di esenzione dalla vaccinazione anti Sars-CoV-2”.
Quando scatta la sospensione
Nel caso in cui un membro del personale scolastico non esentato non presenti la richiesta di vaccinazione o il Super Green Pass, il preside, “senza indugio, invita l’interessato a produrre, entro cinque giorni dalla ricezione dell’invito: la documentazione comprovante l’effettuazione della vaccinazione; l’attestazione relativa all’omissione o al differimento della stessa; la presentazione della richiesta di vaccinazione da eseguirsi in un termine non superiore a venti giorni dalla ricezione dell’invito; l’insussistenza dei presupposti per l’obbligo vaccinale”.
Durante questi cinque giorni “il personale continua a svolgere la propria attivita lavorativa alle attuali condizioni, ossia assolvendo all’obbligo di possesso e al dovere di esibizione della certificazione verde base (ottenuta anche mediante tampone)”.
Passati i cinque giorni, però, in caso di mancata presentazione della documentazione, il preside “attiva immediatamente la procedura per mancato adempimento” e scatta la sospensione e per tale periodo non sono dovuti retribuzione né altro compenso o emolumento.
“La sospensione è efficace fino alla comunicazione da parte dell’interessato, al datore di lavoro, dell’avvio o del successivo completamento del ciclo vaccinale primario o della somministrazione della dose di richiamo, e comunque non oltre il termine di sei mesi a decorrere dal 15 dicembre 2021”.
La sanzione
L’inadempimento dell’obbligo vaccinale determina l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria, una multa da 600 a 1.500 euro. La stessa sanzione si applica pure ai soggetti chiamati a verificare il rispetto dell’obbligo vaccinale: per chi non verifica la multa va da 400 a 1.000 euro.
A proposito di obbligo vaccinale, Sergio Abrignani, immunologo, intervistato dal Corriere della Sera, ha ricordato che il vaccino è “l’unica misura per battere una pandemia”. Inoltre, la vaccinazione anti Covid-19 è “un dovere civico e sociale. Penso che certe categorie per il ruolo pubblico che rivestono non possano sottrarsi. Mi sembrerebbe paradossale che chi tutela l’ordine pubblico non cerchi di mitigare le possibilità di contagio e che insegnanti e professori non diano un buon esempio di educazione civica”.
Tuttavia, per Luca Zaia, presidente del Veneto, in un’intervista rilasciata a Radio Cortina, “noi abbiamo il modello del super green pass come deciso dal governo, ritengo che il tema dell’obbligo vaccinale sia impraticabile. Un esempio è la Germania che obbliga gli over 60 a vaccinarsi, se non lo fanno devono pagare la multa, lo trovo anche sperequativo nei confronti di chi ha o non ha possibilità di pagare”.
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