Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore Sanitario dell’IRCCS Galeazzi di Milano, intervistato da Agorà su Raitre, ha affermato: «I dati di efficacia mostrano l’opportunità del vaccino antinfluenzale per facilitare una prima diagnosi differenziale rispetto al Covid», ma «l’obbligo può creare rigurgiti».
Secondo l’esperto «il problema dell’obbligatorietà è la discussione vax e no vax. L’obbligo crea rigurgiti per una scelta che alcuni temono abbia affetti avversi. Io credo che la raccomandazione sia l’elemento più importante, come la raccomandazione del distanziamento e dell’igiene delle mani. Purtroppo, una quota parte della popolazione non crede nell’efficacia di questi interventi».
Pregliasco ha precisato che l’antinfluenzale «negli anni passati non è piaciuto tanto anche tra gli operatori sanitari per la difficoltà di capire che la malattia influenzale rappresenta un rischio per se stessi e per i propri pazienti. C’è stata una sottovalutazione dell’importanza della malattia».
Per quanto concerne, il vaccino anti-Covid dell’università di Oxford e l’accordo su 400 milioni dosi firmato da Germania, Francia, Italia e Paesi Bassi e AstraZeneca, Pregliasco ha detto che «l’importante è la disponibilità e un pre-accordo per poterne avere».
Per l’esperto, infatti, c’è il problema «dell’industrializzazione e di poterne disporre, ancorché si riesca ad avere un vaccino che sia efficace e soprattutto sicuro». Comunque questo vaccino «è già avanti nella sperimentazione con una metodologia che utilizza come vettore un altro virus, un adenovirus non patogeno, come veicolo. Interessanti i risultati. Vedremo se davvero questi risultati preliminari, che non abbiamo ancora potuto esaminare, ci dimostreranno un’efficacia».
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