La variante Omicron, rilevata per la prima volta in Sud Africa nel novembre 2021, è ormai predominante in Europa. Molto contagiosa, questa variante provoca, però, sintomi meno gravi.
La variante iniziale, BA.1, come riportato su Futura-Sciences.com, è mutata a sua volta per dare origine alla variante BA.2. Si tratta di un fenomeno noto e atteso: più il virus circola, più aumentano le probabilità di mutazioni e quelle in questione sono circa 20. La metà di esse si trovano a livello della proteina Spike, la chiave per l’ingresso del coronavirus nelle cellule e il bersaglio dei vaccini. Della variante BA.2 sono stati rilevati casi in diversi Paesi: in India e Sud Africa a fine dicembre 2021, poi nelle Filippine, Danimarca, Svezia e Francia.
Sottovariante contagiosa
In Danimarca, questa sottovariante è diventata predominante in appena 10 giorni, soppiantando la sottovariante BA.1 iniziale. Ricordiamo che la variante Omicron è già estremamente contagiosa, circa 10 volte di più del ceppo originario del coronavirus apparso a Wuhan alla fine del 2019. E i dati attuali suggeriscono che la sottovariante BA.2 sia contagiosa allo stesso modo della sottovariante iniziale della variante Omicron di SARS-CoV-2.
Sottovariante meno severa
I primi dati provenienti da India e Danimarca suggeriscono che questa sottovariante non causa sintomi più gravi rispetto alla sottovariante BA.1.
In una nota di aggiornamento del Consiglio Scientifico francese del 20 gennaio 2022 viene fatta un’allusione al sottotipo BA.2 della variante Omicron del coronavirus. Si legge: “Il sottotipo BA.1 rappresenta il 90% delle varianti circolanti e il sottotipo BA.2 tra il 3% e il 4%, soprattutto in Africa e in Asia”. Il consiglio scientifico ha sottolineato, inoltre, l’esistenza di diversi sottotipi della variante Omicron di SARS-CoV-2, precisando che “tutte queste sottovarianti sembrano avere le stesse caratteristiche”. Infine, in questa fase, non è assolutamente possibile fornire informazioni sull’efficacia dei vaccini su questa sottovariante.
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